Cronaca
La Regina Elena di Romania esempio di coraggio negli anni della seconda guerra mondiale
MILANO 4 GEN. 2012 - Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.[MORE]
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
In questa giornata non si può dimenticare la e non ricordare la figura di Elena di Grecia e Danimarca, Principessa di Parma e Regina di Romania .Terzogenita del Re Costantino I di Garcia e di Sofia di Prussia . Il 10 Marzo 1921 sposò Carlo futuro Re di Romania, da questa unione nacque Michele I attuale capo della casa reale romena . La Regina Elena fu reggente al trono romeno dal 1927 al 1930 e successivamente sempre accanto al figlio Michele quando quest’ultimo ascese al trono e fino al 31 Dicembre 1947 quando, dopo una umiliante perquisizione, la famiglia reale fu costretta a lasciare il suolo romeno per l’esilio.
Un episodio che dimostra la particolare umanità di questa donna è anche legato alla storia italiana e alla tragica sorte di Mafalda di Savoia. Infatti, nel settembre del 1943, alla firma dell'armistizio con gli alleati, i tedeschi organizzarono il disarmo delle truppe italiane. Badoglio e il Re Vittorio Emanuele III ripararono al Sud, ma Mafalda , partita per Sofia per assistere la sorella Giovanna, il cui marito Boris III di Bulgaria era in fin di vita , non venne messa al corrente dei pericoli che poteva incorrere una volta rientrata in Italia. Durante il viaggio di ritorno verso l’Italia, la Regina Elena di Romania fece fermare appositamente il convoglio reale per offrire protezione a Mafalda di Savoia cercando di farla desistere dal rientare in Patria. Mafalda decide di non accettare l’offerta e volle proseguire per la penisola e per il suo triste destino.
Non di meno fu il suo atteggiamento nei confronti della comunità ebraica romena , negli difficili del regime di Antonescu, si aderò per la salvezza di migliaia di ebrei in particolar modo assieme al sindaco di Cernăuți (oggi Chernivtsi in Ucraina) la deportazione della locale comunità ebraica e protesse anche coloro che erano stati deportati dal regime nella Trasnistria
Per questo comportamento nel 1993 , undici anni dopo la morte, la Regina Madre di Romania, Elena di Grecia è stata insignita del titolo di “Giusta fra i popoli “ dallo Stato di Israele e il suo nome figura nel monumentale Yad Vashem di Gerusalemme assieme agli altri 60 Romeni che si adoperarono per salvare gli ebrei negli anni bui dell’odio antisemita
Dott. Marco Baratto
Associazione Culturale Euromediterranea
(notizia segnalata da Marco Baratto)