Cronaca

La protesta dei Forconi blocca l'Ipercoop

MOLFETTA (BARI), 10 DICEMBRE 2013 - La protesta del movimento dei Forconi si sta aggravando, con conseguenze anche per il distretto industriale di Molfetta (Bari). Le aziende colpite sono: l'Ipercoop, l'Outlet Fashion District e l'azienda Exprivia.[MORE]

Verso le ore 13.30 un gruppo di cinquanta manifestanti aderenti al movimento dei Forconi si sono introdotti nel centro commerciale, costringendo i clienti ad allontanarsi dalla struttura e gli impiegati a chiudere anticipatamente l'attività.

Successivamente, i manifestanti hanno fatto chiudere le saracinesche al vicino Outlet Fashion District e all'azienda Exprivia, costringendo forzatamente i dipendenti a uscire dagli uffici. Il sindaco di Molfetta si sente vicino alle proteste, ma ha contattato le forze dell'ordine perché "(...) ogni atto di violenza e intimidazione, come quelli accaduti stamattina, troverannosempre la mia e la nostra totale dissociazione".

Il movimento ha bloccato persino la SS16 e alcuni paesi vicini a Molfetta (Barletta, Andria, Cerignola, ecc.) sono oggi teatro della protesta.

La disperazione dei Forconi non si può, però, ridurre a un semplice "atto di violenza" da parte di facinorosi. La protesta è partita come movimento di agricoltori e autotrasportatori, che vedevano nel rincaro della benzina e nei costi elevati di vendita al dettaglio dei pesanti macigni per la propria attività.

Solo dopo alla protesta si sono accodati tutti coloro che vivono la situazione del precariato, soprattutto nel Sud Italia, dove la disoccupazione è di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale (già grave). Solo quando la protesta ha assunto proporzioni notevoli, si sono aggiunti i facinorosi, che nulla hanno a che fare con il movimento dei Forconi.

La situazione italiana è molto grave e per queste persone questi atti eclatanti sono l'unico modo per sensibilizzare soprattutto la classe politica per far cambiare le cose. Purtroppo, però, l'immagine scontata è quella di chi crea disagio, senza guardare alle ragioni di chi protesta.


Annarita Faggioni

Fonte: BariToday.it