Politica
La Presidente della Provincia di Cosenza fa visita ai Militari italiani in Kosovo
Rosaria Succurro, giunta in Kosovo per motivi istituzionali, saluta i bersaglieri della città dei bruzi dislocati nei pressi di Peć/Peje.
Si è conclusa nei giorni scorsi, la visita della Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ai militari italiani del contingente “Kosovo Force” (KFOR) impegnati nella Missione “Joint Enterprise”, composto prevalentemente da militari del 1° reggimento bersaglieri, reparto di stanza in Italia in Cosenza.
Giunta in Kosovo come rappresentante istituzionale per alcuni incontri con le autorità locali, la Presidente Succurro ha colto l’occasione per salutare i propri connazionali presso il Camp “Villaggio Italia”, in Belo Poja/Belo Polje, Kosovo.
«Ho sentito forte il dovere – racconta Succurro – di salutare e ringraziare i valorosi militari italiani impegnati in questa missione di pace nel territorio kosovaro, che da poco hanno assunto il comando del Regional Command West (RC-W) all’interno della Missione KFOR-NATO».
«Mi sono sentita a casa. Voi svolgete un ruolo fondamentale e di grande rilievo sociale. Nei vostri occhi, ho visto – ha detto la Presidente Succurro ai militari – la gioia di trovare una persona a voi vicina. Il Comandante, Colonnello Francesco Ferrara, ci ha accolto in maniera lodevole. Ne ho apprezzato il garbo istituzionale e la cordialità manifestata nei nostri riguardi. Sono rimasta stupita dal trattamento che mi avete riservato e dalla considerazione che avete avuto per il mio ruolo istituzionale, nominandomi bersagliera per un giorno. Dunque, mi sono sentita una di voi e ho condiviso il vostro senso dello Stato e di appartenenza alla comunità internazionale».
La Presidente Succurro, dopo essere stata accolta dal Colonnello Ferrara, è stata insignita per un giorno del titolo onorifico di “Bersagliere”. «Sono profondamente grata – conclude la Presidente della Provincia di Cosenza – ai Bersaglieri, cui ho dato in omaggio le Tavole del “Liber Figurarum” di Gioacchino da Fiore, del quale stiamo divulgando nel mondo il messaggio di pace e giustizia, più che mai attuale».