La Polonia svolta a destra, maggioranza schiacciante per Kaczynsky
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VARSAVIA, 26 OTTOBRE 2015 – La Polonia svolta a destra: è l'esito delle elezioni svoltesi nel corso del fine settimana, dove i primi exit poll hanno visto trionfare nettamente il partito di Jeroslaw Kaczynsky, Diritto e Giustizia, un partito ultraconservatore, nazionalista, populista ed euroscettico. I risultati finali si avranno solo in giornata, ma le proiezioni della scorsa notte non lasciano alcun dubbio: Kaczynsky ha conquistato circa il 40% dei voti e quasi sicuramente otterrà la maggioranza assoluta in Parlamento. Escono a testa bassa da queste elezioni gli 'euroconvinti' i Piattaforma Civica, nonostante la continua crescita economica del Paese negli ultimi otto anni sotto la loro guida.
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Alla guida dell'esecutivo ci sarà con molta probabilità Beata Szydlo, 52 anni, personaggio nuovo del partito che sembra sommare alla retorica sull'identità nazionale e alla difesa della tradizione cattolica più conservatrice, la visione di una destra favorevole all'intervento dello Stato nell'economia oltre che al sostegno di famiglie e imprese. La destra di Diritto e Giustizia vuole stare nella Nato per contrastare la Russia e vuole entrare in Europa nonostante i contrasti con Germania e Bruxelles. Kaczynsky, volto indigesto all'Unione Europea, ha preferito cedere il posto a facce più giovani e gradite agli elettori. I liberali di Piattaforma civica escono di scena con un imbarazzante 23%, nonostante abbiano portato la Polonia a crescere del 4% l'anno negli ultimi otto anni, senza mai essere coinvolti nella crisi del debito sovrano che ha travolto l'Europa nell'ultimo decennio. Senza il loro leader Donald Tusk, divenuto parlamentare europeo, il partito non è stato in grado di coinvolgere gli elettori.
Tre i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento, i Kukiz's 15 (9%), il partito Nowoczesna (7,1%) e il Partito dei Contadini (5,2%), che non saranno particolarmente influenti in Parlamento. Scompare la sinistra dai banchi dell'opposizione. La destra di Kaczynsky cavalca il sentimento anti-migranti che tanto ha caratterizzato nei mesi scorsi alcuni paesi dell'est Europa, e ha puntato su quelle fasce di popolazione che sono state tagliate fuori dal progresso economico degli ultimi anni. Primi provvedimenti del nuovo esecutivo saranno nuove tasse per le catene della grande distribuzione e per le banche straniere, l'abbassamento dell'età pensionabile, modifiche sulle imposte di reddito e agevolazioni per le famiglie più povere.
Foto: giornalettismo.it
Dino Buonaiuto