Parola e Fede
La parabola delle dieci vergini
Oggi risponde alla domanda di Marieella, pervenuta tramite mail, il sacerdote don Gesualdo De Luca.
D. Non riesco a capire bene il significato della parabola delle dieci vergini. Il non condividere l'olio mi sembra egoismo. Posso avere dei chiarimenti? Grazie. Mariella da Pisa
R. La domanda fa riferimento al brano del vangelo di Matteo 25,1-13. Qui si parla di 10 vergini, di cui cinque sono sagge e cinque sono stolte. Tutte aspettano lo sposo. Ma soltanto le cinque sagge portano dell’olio oltre alle lampade. All’arrivo dello sposo le cinque vergini stolte chiedono alle sagge un po’ del loro olio, ma queste rispondono: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. La parabola continua dicendo che le sagge entrarono al banchetto dello sposo, mentre le altre sono rimaste fuori, avendo ricevuto dallo sposo un solenne rifiuto: “Non vi conosco”.[MORE]
Nella parabola l’olio rappresenta il frutto della nostra fede operosa. L’olio è la nostra fede trasformata in carità, in amore. Non si può dare la propria vita ad un altro. Si può dare la vita per un altro. Ma questi, a sua volta, deve trasformare la fede ricevuta in dono in amore, opera buona, carità: altrimenti il dono è stato fatto invano. Ognuno cioè deve far fruttificare la propria fede, trasformandola in carità. Questo è un obbligo personale, che nessuno può fare al posto di un altro. Un ciliegio non può produrre per un pero, né un melo per un nespolo. Ognuno deve produrre i suoi particolari frutti. Per i frutti prodotti il Signore ci riconoscerà e ci farà entrare nel suo regno.
Don Gesualdo De Luca
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.