Estero
La Nigeria al voto tra Boko Haram e tensioni sociali
ABUJA (NIGERIA) 28 MARZO 2015 - Giornata elettorale per la Nigeria, chiamata ad eleggere il proprio Presidente dopo lo slittamento di sei settimane a causa delle continue violenze dei Boko Haram nel nordest del Paese. In ballo l’attuale presidente, il cristiano, Goodluck Jonathan, alla ricerca della riconferma e Muhammadu Bihari, generale islamista già finito nel mirino del fondamentalismo islamico nigeriano. Entrambi sono considerati favoriti nella corsa alla presidenza, in uno scenario che vede la presenza di ben 14 candidati. [MORE]
Il voto, che si terrà dalle 8 alle 13, è riconosciuto come il primo atto di libertà dal 1999, dopo la fine della dittatura militare. Sono circa 70 i milioni di cittadini chiamati ad esprimere la propria preferenza sul presidente e sulla composizione del parlamento. Tuttavia, si temono possibili attacchi nel nord del paese e la paura concreta è quella che possano ripetersi episodi simili a quelli post elettorali del 2011, nei quali riportarono la morte circa 800 persone. In via precauzionale, l’attuale governo ha schierato circa 300 mila poliziotti in tutto il territorio, nel tentativo di contrastare eventuali violenze ed atti terroristici.
Violenze che purtroppo si sono perpetrate ed il bilancio parla già di 24 vittime. Sarebbero stati infatti già colpiti due seggi nel nord, con Boko Haram in prima linea con tutta la sua furia e l’opposizione a coloro che si sono recati al voto. Il monito del gruppo terroristico jihadista prevede il boicottaggio delle urne elettorali. Colpita una scuola primaria a Enugu, nell’est del Paese ed il seggio elettorale attraverso una autobomba fatta esplodere prima del voto. Attacchi sono avvenuti anche nel distretto di Gombe. Migliaia di persone avrebbero anche abbandonato Lagos, capitale economica del Paese, per il timore di violenze post elettorali.
Crescono dunque non solo le tensioni sociali a causa di tali inaudite violenze ma anche i dubbi sulla regolarità e sul controllo democratico delle elezioni. Proprio per evitare la presenza di brogli elettorali, si utilizzerà per la prima volta la scheda elettorale elettronica. Il voto è stato inoltre sospeso in alcuni seggi a causa di alcuni problemi tecnologici e riprenderanno nella giornata di domani. Chiunque vinca è chiamato ad un durissimo compito: quello di combattere il terrorismo e di ripristinare un adeguato sistema democratico che possa combattere i principali problemi del Paese, in primis quella corruzione tra le principali responsabili dell’espansione negli ultimi anni di Boko Haram.
foto da: terninrete.it
Cosimo Cataleta