Cultura e Spettacolo
La maledizione e la bella morte - Prima delle Prime, Teatro alla Scala
MILANO, 24 GENNAIO 2014 – Per il ciclo di incontri “Prima delle Prime” - della Stagione 2013/2014 - organizzato dagli Amici della Scala, oggi (ore 18) è previsto il quarto appuntamento presso il Teatro alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini”.
In attesa della “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, che andrà in scena nel prestigioso teatro meneghino dal 1 al 28 febbraio 2014, con la direzione di Pier Giorgio Morandi e la regia di Mary Zimmerman, il critico musicale Angelo Foletto curerà l’incontro “La maledizione e la bella morte” con l’ausilio di ascolti e video.
«L’opera è ricca di ciò che ha reso Donizetti, assieme a Bellini e Rossini, uno dei grandi maestri del belcanto: oltre alla scena della follia, brani memorabili come il duetto in finale di primo atto, la drammatica cabaletta “Tu che a Dio spiegasti l’ali”, considerata uno dei pezzi tenorili più belli e intensi di sempre. “Un massaggio per le corde vocali”, così è stata addirittura definita l’opera. La scena si svolge in Scozia, sul finire del XVI sec., che fa da scenario all’amore impossibile fra Edgardo e Lucia, due innamorati divisi dal fato, dalle difficoltà e dalle meschinità degli uomini, che non riescono a rea-lizzare il loro sogno d’amore e costruire la vita attorno ai loro sentimenti. Solo la morte ci riuscirà, giungen-do al culmine di un crescendo continuo di eventi drammatici che vedono protagonisti temi quali un amore puro e innocente ma impossibile, una rivalità tra famiglie, la virtù brutalizzata e sottovalutata, un matrimonio forzato, un uxoricidio, fino al delirio, alla pazzia che prende il controllo, alla fuga dalla realtà e, appunto, alla morte. Lucia di Lammermoor è stata definita “a test case of exquisite psycopathology of 19th century op-era”» (Andrea Castelli, dal sito web del Teatro alla Scala).[MORE]
«L’opera Lucia di Lammermoor si basa sul romanzo di Sir Walter Scott The Bride of Lammermoor, a sua volta ispirato a una storia vera che aveva fortemente impressionato lo scrittore quando l’aveva udita narrare da ragazzo. Nel 1669 Janet Dalrymple, una giovane inglese di nobile famiglia, si innamorò, ricambiata, di un certo Lord Rutherford. […] L’ombra di Janet Dalrymple è tenace e insistente. Da Scott passò rapidamente a Donizetti, che cominciò a manifestare i primi sintomi di follia proprio mentre stava lavorando alla Lucia. Attraverso Donizetti è arrivata a Flaubert e alla sua Madame Bovary, la quale, dopo aver visto a teatro la Lucia di Lammermoor, diventa quasi pazza di desiderio per un giovane amante e imbocca una strada simile a quella di Lucia, che la porterà alla rovina. L’immagine di Janet Dalrymple accovacciata nel caminetto, simbolo di ogni amore contrastato, non ci abbandona, e grazie al genio di Donizetti oggi si ritrova, nella sua dolorosa follia, nel cuore di una scintillante metropoli moderna: dopo tutto, immortale, e ancora ardente di uno struggente amore» (da “Note di regia”, Mary Zimmerman - Traduzione dall’inglese di Arianna Ghilardotti).
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
(Immagine: teatroallascala.org)
Domenico Carelli