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La Legge Delega sul gioco d'azzardo: nuova stretta o soluzione equilibrata?
Si è tenuta lo scorso mese a Rimini, la 35esima edizione di Enada, la Mostra Internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco. Nel corso della manifestazione è stato presentato uno studio che ha evidenziato la crescita del settore del gioco legale in Italia.
“I dati resi noti a margine dell’evento riminese, - commentano da Italcasino.net, sito specializzato nel settore del gioco pubblico -, hanno evidenziato come nel 2022 la spesa degli italiani (ovvero la raccolta totale del settore cui vanno tolte le vincite) sia stata pari a 19,6 miliardi di euro, con un aumento del 28% rispetto al 2021 quando si assestò a 15,4 miliardi di euro, ma anche di un 2% rispetto al dato del 2019, quando la spesa fu pari a 19,3 miliardi. Lo studio ha inoltre sottolineato il divario che si sta creando tra gioco fisico e online. Infatti, il primo, anche a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, ha subito un netto calo come evidenziano i dati relativi alla spesa. Questa nel 2019, infatti, segnava 17,5 miliardi, mentre nel 2021 è scesa a 11,8 miliardi. Al contrario, il gioco online ha evidenziato una tendenza positiva passando da 1,8 miliardi nel 2019 a 3,7 nel 2022”.
“Il 2023 sarà un anno chiave per la filiera del gioco e una delle variabili che maggiormente inciderà sul futuro del settore sarà la nuova Legge Delega da poco approvata dal Consiglio dei ministri”, concludono da Italcasino.net.
Recentemente il Consiglio dei ministri ha approvato una Legge Delega che contiene anche delle norme sul riordino in materia di gioco d'azzardo. Tale legge dovrà passare all'esame del Parlamento per la sua approvazione. Da quel momento decorreranno i due anni di tempo durante i quali il ministero dell'Economia e delle Finanze provvederà a emanare i decreti delegati.
In cosa consistono i decreti legati al gioco d'azzardo? Anzitutto vengono introdotte regole tecniche atte a prevenire fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo patologico tra cui: diminuzione dei limiti di giocata e di vincita; obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti; rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco; previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre gioco; divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente a minori di anni 18.Verranno inoltre introdotte norme che avranno il compito di garantire l'applicazione di regole uniformi a livello nazionale. Tali norme, dunque, puntano a responsabilizzare il concessionario e/o titolare del punto vendita in materia di offerte di gioco, ma allo stesso tempo, rischiano di creare ancora più difficoltà ad un settore che non riesce a riprendersi del tutto dopo i due anni di Covid.
Gli operatori del settore rimangono scettici sulla Legge Delega che ha il sapore di una nuova stretta in un settore che risente ancora del Decreto Dignità che ha vietato ogni tipo di pubblicità inerenti al gioco d'azzardo. Da più parti si invoca un confronto per trovare una soluzione comune che non finisca per penalizzare esclusivamente il settore del gambling.
Il senatore Franco Mirabelli, a sua volta promotore di una proposta di legge sul gioco d'azzardo mai entrata in vigore, ha commentato ai microfoni di Jamma.tv i contenuti della Legge Delega definendola “troppo generica per poter dare un giudizio. Di primo acchito trovo positivo il fatto che ci sia un’attenzione alla regolamentazione del gioco a tutela degli utenti. Positivo anche i provvedimenti ipotizzati per migliorare la tracciabilità dei finanziamenti, tuttavia non c’è nessuna riflessione sull’offerta o iniziative di prevenzione”.