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LA IANARA di Licia Giaquinto diretto e interpretato da Elisabetta Aloia

 MOLA di BARI (BA), 15 aprile 2012- Tra i vari appuntamenti che il Centro Diaghilev sta proponendo al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari, nell’ambito del progetto di formazione e promozione del
pubblico - promosso dall’Unione Europea (P.O. Fesr Puglia 2007-2013, Asse IV,
Azione 4.3.2
), dalla Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Teatro Pubblico
Pugliese
, in collaborazione con il Comune di Mola di Bari Assessorato alla Cultura - ,
merita un’attenzione particolare La Ianara, lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo
di Licia Giaquinto, che sarà rappresentato giovedì 19 aprile - ore 21,00.

L’interesse è motivato, innanzitutto, dalle capacità interpretative della giovane attrice molese Elisabetta Aloia che porta in scena il testo, curandone l’adattamento e la regia.   In secondo luogo è l’opera della Giaquinto a suscitare curiosità. [MORE]La scoperta di un’autrice poco nota, cresciuta in Irpinia e vissuta altrove, che si impone per il fascino misterioso delle storie raccontate, per la profondità dei suoi richiami antropologici, la potenza della sua lingua intensa e cruda. Ed è proprio la lingua che stabilisce la sottile congiunzione con l’itinerario seguito dal Centro Diaghilev, alla ricerca di una identità del nostro Paese, che, attraverso le molteplici espressioni e sfaccettature della scrittura letteraria, delinea diverse “visioni” di quel processo culturale che ha contribuito nel
tempo all’unificazione dell’Italia.
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Adelina - la protagonista del romanzo - nega per l´intera sua esistenza la natura di strega
e per buona parte anche quella di donna: "diventare donna significa sangue". E´ figlia di
ianare, il suo destino è segnato. Lei non è come le altre, lei deve "imparare cose molto
più importanti
", ereditare il sapere delle erbe, delle voci nascoste...delle cose che non ci
sono più. Un giorno decide di fuggire via da tutto. Lascia così la sua vecchia vita per
iniziarne una nuova presso il Palazzo di un Conte. Qui può essere libera, vivere senza il
marchio di dannata. L´illusione dura poco. E´ costretta a confrontarsi senza volerlo con
il suo essere donna, con il suo sentire nuove passioni che spingono Adelina a ricercare
in sé la sua vera natura. Ed ecco il ritorno all'essenza.
Una donna anima la scena, sospesa nel passaggio tra la vita e la morte, tra ciò che era e
ciò che sarà. Parla una lingua "sporca", una sorta di dialetto creato da una mescolanza di
dialetti del meridione
. "La Ianara" è un salto nel passato, l´istante di un ricordo lontano,
che si realizza attraverso la parola, il gesto. E´ una sorta di respiro sospeso tra il passato
e il futuro. Un lavoro che mira al recupero della tradizione orale, della narrazione di
storie di altri tempi in cui superstizione e credenze popolari prendono voce e corpo, in
cui i personaggi si annodano in formula ancestrale e perfetta di continuità sociale.

Per informazioni e prenotazioni: tel 3331260425

 

[da COMUNICATO STAMPA pervenutoci in Redazione]

 

* in fotogallery, le istituzioni patrocinanti. In foto di copertina, l'attrice-interprete Elisabetta ALOIA