Estero
La Grecia esce dai piani di aiuti economici
ATENE, 20 AGOSTO - Dopo dieci anni di crisi, con programmi di aiuti internazionali, la Grecia esce oggi lunedì, 20 agosto, dal suo terzo piano di sostegno. [MORE]
Dopo il Portogallo, l'Irlanda, la Spagna e Cipro, la Grecia è stata l'ultimo paese della zona euro sotto il programma di assistenza alla crisi.
In occasione di tre piani di aiuti (2010, 2012 e 2015), avrebbe ricevuto dai partner europei 289 miliardi di euro. I suoi creditori, il FMI (Fondo monetario internazionale) e l'Unione Europea, hanno messo fine quest’oggi ai loro prestiti.
Un quarto del PIL è evaporato in otto anni - la crescita è aumentata solo nel 2017 con un aumento dell'1,4% - la disoccupazione è scesa al di sotto del 20% dopo un picco al 27,5% nel 2013.
Dal 2015, dopo il lancio di un terzo piano di aiuti internazionali, la Grecia è tornata a crescere. La disoccupazione al momeno è in calo, sebbene rimanga la più alta in Europa e colpisca ancora il 20% della popolazione attiva.
La Grecia, è riuscita a generare un avanzo di bilancio dello 0,8%, al costo di riforme e misure di austerità senza precedenti, tra cui il controllo statale sulle finanze pubbliche e tagli massicci alle pensioni.
Tuttavia l'economia greca rimane fragile. I consumi e gli investimenti delle imprese rimangono deboli e oltre un terzo della popolazione vive con meno di 500 euro al mese.
Il debito pubblico greco rappresenta il 180% del suo prodotto interno lordo. Per questo, il paese rimarrà sotto stretta sorveglianza dalla Commissione europea fino al 2022.
D'ora in poi comunque, Atene sarà in grado di decidere, da sola o quasi, della sua politica economica e di ritornare sui mercati per gestirsi autonomamente.
Luigi Palumbo