Cronaca

La fune sul Ticino si spezza, feriti militanti leghisti. Ironia di Bossi:è un monito per il governo

Un bel capitombolo dalle connotazioni simboliche alla festa dei Leghisti riuniti a Sesto Calende per il tradizionale tiro alla fune sul Ticino, organizzato ogni anno sotto forma di una gara tra sponda lombarda e piemontese: la corda, troppo tesa, si spezza, numerosi tra i partecipanti cadono a terra.[MORE]

E il leader Umberto Bossi sfrutta l’occasione per una battuta sibillina: l’accaduto è un monito al governo Berlusconi, sui rischi che si corrono a tirare troppo la corda. Le polemiche all’interno della maggioranza, insomma, non si esauriscono all’interno del Parlamento, anzi, lo scambio di frecciatine e commenti al vetriolo si consuma soprattutto al di là dei palazzi del potere.

Tanta ironia, certo; ma l’incidente sembra aver rovinato effettivamente l’aria di festa, che si è conclusa molto in anticipo rispetto al previsto, col Senatur che ha rinunciato al suo intervento, e i volontari di un’ambulanza impegnata sul posto che si sono ritrovati a dover soccorrere numerosi militanti feritisi, seppur non gravemente, cadendo.

Trenta in tutto i contusi, due sospette fratture e alcune cadute piuttosto violente di schiena; escoriazioni per quanti tiravano la fune senza guanti. Probabile causa della rottura, la forte tensione accumulata sulla fune vicino al punto in cui era collegata ad un trattore, nelle vesti di “concorrente” per una delle due squadre.

Simona Peluso