La Francia declassata da Moody's, perde la "tripla A"

martedì 20 novembre, 2012

NEW YORK, 20 NOVEMBRE 2012- Moody’s ha declassato la Francia. Dopo aver analizzato la sua situazione ed in particolare le prospettive di crescita di lungo termine, da tripla A è passata ad AA1. Le motivazioni sono state esposte in una nota inviata a Parigi. A non convincere l’azienda di rating sarebbe l’influenza negativa che alcune sfide strutturali avrebbero sul lungo periodo. Per Moody’s le cause andrebbero ricercate in una“perdita di competitività” e nella “rigidità del mercato del lavoro e dei servizi”. Il ministro dell’Economia francese, Pierre Moscovici, invita a non farsi prendere dal panico, convinto che questa possa essere una sfida per spingere il governo ad intervenire laddove fosse necessario.[MORE]

“Questa decisione” ha commentato il ministro Moscovici “ riguarda la situazione lasciata dai nostri predecessori: perdita di competitività, crescita debole, deficit in aumento. E’ una sanzione della gestione del passato che ci incita ad attuare rapidamente le nostre riforme”. La rassicurzione non è infondata: Moody’s riconosce a Parigi di aver intrapreso la strada giusta. In particolare, ricorda Moscovici, per “le riforme che abbiamo lanciato: attuare il patto di competitività, l’agenda di riforme e il risanamento dei conti pubblici”. Ad inizio novembre il governo Hollande ha presentato un piano di lavoro che ha come punti fondamentali l’ottenimento della stabilità nella zona euro e la conclusione della trattativa sul mercato del lavoro. Il declassamento di Moody’s potrebbe essere stato influenzato, secondo il ministro francese, dalle critiche che ultimamente hanno riguardato la Francia. In particolare quelle della stampa tedesca, che ha riportato alcune dichiarazioni di consiglieri della cancelliera Angela Merkel secondo i quali il “vero problema della zona euro” sarebbe proprio la Francia. Anche l’ultima copertina del “The Economist” ha fatto scalpore. Parigi è stata infatti indicata come “bomba ad orologeria al cuore dell’Europa”.

Federica Sterza

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