Cultura e Spettacolo
La fotografia per riscattare dalla dimenticanza luoghi abbandonati o semidistrutti dall'incuria
La fotografia per riscattare dalla dimenticanza luoghi abbandonati o semidistrutti dall’incuria e dal degrado
LAMEZIA TERME (CZ) 03 APRILE - “L’incanto oltre lo sguardo” è il titolo di una mostra fotografica realizzata da Miriam Guzzi, docente di Storia dell’Arte e Critico d’Arte, che ha voluto denominarla “racconto fotografico” per il maggiore rispecchiamento nella sua vera essenza che è quella di raccontare il paese di Conflenti, situato a pochi chilometri da Lamezia Terme, attraverso scatti fotografici al fine di preservarlo dalla dimenticanza e dall’obblio. Il racconto, comprensivo di almeno 33 fotografie, è stato esposto ed inaugurato nella sede operativa dell’Associazione Culturale “Altrove”, presieduta da Anna Cardamone, e rimane a disposizione del pubblico fino al 12 Aprile ( escluso la domenica) con ingresso gratuito.
L’idea del progetto nasce dal fatto che il Critico d’Arte Miriam Guzzi, durante alcune visite al paese montano di Conflenti, è stata particolarmente colpita da determinati dettagli apparsi più eloquenti delle parole e quindi capaci di far vivere tradizioni, animare luoghi abbandonati e semiabbandonati, creare «uno stupore antico - chiarisce il critico Guzzi - che si cela all’ombra di bellezze lontane e attende qualcuno che ne se accorga e se ne preda cura». Dettagli di vicoli antichi, di strade deserte, finestre semidistrutte, alcuni momenti della processione della Madomma della Quercia, porte ravvivate da vasi di fiori a testimonianza di una natura, che vuole vivere nonostante il degrado e l’abbandono, o fiori che si arrampacano sui muri, borse esposte sulle porte, oggetti vari, sono mirabilmente immortalati nelle foto sparse sulle pareti della sede operativa dell’associazione “Altrove”.[MORE]
Pur legate da un unico motivo ispiratore , e cioè dalla suggestione dei luoghi e dal desiderio di mantenerli vivi nel tempo , tuttavia ogni foto brilla di una bellezza propria imponendosi per il suo fascino particolare conferito dal meraviglioso gioco di luce e dalle appropriate sfumature dei colori. Accanto a queste si trovano alcuni notturni nei quali il paesaggio diventa più affascinante come pure tutti i particolari degli oggetti che Miriam Guzzi ha inteso cogliere nell’attimo in cui le hanno trasmesso qualcosa di indescrivibile ed emozionante. « Io me li prendo – confessa l’autrice - quando mi trasmettono qualcosa per restituirli alla comunità».
È questa la sua arte di raccontare «luci e ombre, voci e silenzi, passi veloci e riposi sereni e soffermarsi dove l’incanto riposa per scorgere, tra impercettibili aliti di vento e delicati raggi di sole, quella parte di realtà che tutto alleta e consola». Seguendo il suo impulso artistico, Miriam Guzzi capta «una brezza leggera che accompagna il cammino, una infinitamente piccola parte di mondo che in questo universo di grandezze e vuoti incolmabili urla la sua presenza per essere compresa o forse semplicemente amata». L’encomiabile progetto non si esaurisce con l’odierna esposizione ma sarà portato avanti nel tempo come dichiara Miriam Guzzi che fin da bambina ha avvertito trasporto e passione per quell’arte che ama tanto e che dà valore e significato alla sua esistenza.
Foto : Miriam Guzzi
Foto di un particolare di Conflenti
Lina Latelli Nucifero