Economia
La Fitch premia l'Italia "Elezione Mattarella favorisce le riforme e la crescita del paese"
SALERNO, 4 FEBBRAIO 2015 - Commenti positivi sono arrivati quest'oggi dalla Fitch, l'agenzia internazionale di rating, che con un comunicato ha fatto sapere che: “La rapida elezione del nuovo presidente italiano dovrebbe permettere al governo e al Parlamento di concentrarsi sulle riforme economiche ed istituzionali".“L’attuazione di riforme andrebbe a sostegno del profilo di crescita sovrano dell’Italia. Al momento le prospettive a breve termine della Penisola sono ancora fragili e questa è una debolezza ai fini del rating del Paese. La conclusione rapida e chiara, continua Fitch, evita l’instabilità politica che è stata una caratteristica della politica italiana degli ultimi anni, creando incertezza sulla durata e la capacità dei governi di riforma strutturale”, anche se “la decisione unilaterale di Renzi di nominare Mattarella potrebbe creare tensioni all’interno della coalizione e con Forza Italia. Quest’ultima può ora essere meno disposta a sostenere le proposte di riforma costituzionale ed elettorale per migliorare in modo permanente la stabilità politica”.
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La Fitch dunque, sottolinea che l'Italia può crescere nel breve termine, ma che questo processo di crescita risulta essere un pò a rilento, vista l'instabilità economia del paese, ma allo stesso tempo riconosce l'impegno e i passi in avanti fatti dal paese da un anno a questa parte con il sopraggiungere del Governo Renzi. Secondo la Fitch "l'attuale governo ha compiuto progressi nelle riforme strutturali". Per evidenziare il cammino di riforme intrapreso dall'attuale Governo Renzi, la Fitch cita in particolare il Jobs Act, sottolineando che tali riforme possono contribuire a migliorare la fiducia degli investitori: "per aumentare la flessibilità del mercato del lavoro" occorre che ci siano una serie di " progressi delle riforme, che potrebbe aumentare la fiducia delle imprese e gli investimenti". Tuttavia, prosegue Fitch, "le riforme strutturali migliorano in genere il potenziale di crescita solo nel medio periodo", mentre "la prospettiva economica a breve termine è fragile". L'agenzia di rating ricorda che il Pil reale italiano si è contratto nei primi tre trimestri del 2014, "nonostante gli stimoli fiscali e monetari modesti realizzati l'anno scorso". Secondo i dati Istat, la disoccupazione era del 12,9% nel mese di dicembre 2014, mentre l’inflazione era meno dello 0,6% su base annua nel mese di gennaio. Ciò implica una crescita nominale solo minima e una base di reddito bassa per il bilancio, e conferma i rischi al ribasso di una ripresa già valutata come debole e pari a una crescita del Pil reale dello 0,6% nel 2015. “Senza un ritorno alla crescita del PIL e grandi eccedenze del bilancio primario, il compito di ridurre gradualmente il rapporto debito / Pil in Italia sarà più impegnativo”, conclude il comunicato dell’agenzia.
(foto:si24)
Filomena I. Gaudioso