La domenica del presidente della Repubblica: a messa nelle ultime file
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PALERMO, 22 MARZO 2015 - Nelle passate settimane aveva destato sorpresa il fatto che fosse tornato nella "sua" Palermo con un semplice volo di linea. Quest'oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha stupito ancora con un altro semplice gesto. Il Capo dello Stato si è presentato presso la Chiesa San Michele Arcangelo di Palermo per partecipare alla messa domenicale.
Giunto a messa già iniziata, poco dopo le nove del mattina, il presidente Mattarella si è seduto in terzultima fila, cercando di non dare nell'occhio. Obiettivo perfettamente raggiunto dato che moltissimi parrocchiani non si sono accorti della sua presenza.
Neppure l'anziano prete gesuita che ha celebrato la messa, don Francesco Cultrera. «Non mi sono neppure accorto che c'era il presidente della Repubblica in chiesa mentre celebravo la messa. Me l'hanno detto alla fine i parrocchiani. Che bella sorpresa». Così l'86enne gesuita che ha poi continuato a raccontare: «Ho notato una folta chioma bianca mentre i miei concelebranti davano la comunione - racconta - Ma io non ho notato la sua presenza. Che bello, ho celebrato la messa in presenza del Capo dello Stato. Una grande emozione, anche se per me i parrocchiani sono tutti uguali».
Sorpreso, ma non troppo, don Alerio Montalbano, il parroco della Chiesa San Michele Arcangelo. «Ero dentro la sacrestia - ha affermato - e mi stavo preparando per la messa delle 10.30. Non avrei mai creduto che venisse questa mattina il capo dello Stato. È vero, questa è la sua parrocchia, ma da quando è stato eletto Presidente non era più venuto. E questa mattina ci ha fatto questa sorpresa».[MORE]
Lo stesso parroco ha poi aggiunto: «D'altro canto è sempre stato un uomo molto riservato, anche quando era giudice della Corte costituzionale, veniva e si sedeva tra le ultime file. Ci ha abituati così. E oggi ci ha spiazzati tutti con la sua presenza discreta, come sempre. Vuole fare passare un messaggio di riservatezza. Ripristiniamo il valore del silenzio».
(Immagine da palermo.repubblica.it)
Giovanni Maria Elia