Politica

La delusione di Bersani: «Non abbiamo vinto, il semplicismo si è imposto nelle zone disagiate»

ROMA, 26 FEBBRAIO 2013 - Pier Luigi Bersani ci mette la faccia. Alla fine e con grande amarezza. «È chiaro che chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto. Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione» ha ammesso nella conferenza della sala stampa del Pd.

Un Bersani deluso, ma che decisamente non intende tirarsi indietro nel traghettare la nave Italia in un mare in tempesta: «Non abbandono la nave, posso restarci da capitano o da mozzo». Non lo spaventa, quindi, la mancanza di quella leadership in Parlamento che i sondaggi preelettorali davano per scontati, né vedere sfumata la nomina a premier.

A chi gli chiede se con Matteo Renzi il centrosinistra avrebbe vinto come prevedevano i sondaggi, il segretario del Pd ha risposto seccato che «più di organizzare e vincere le Primarie, altro non posso fare». Per la serie “domande con il senno di poi” non è mancato il quesito sulla campagna elettorale condotta in maniera poco incisiva dal centrosinistra. «Forse si poteva essere più incisivi nelle zone dove il disagio è più forte, dove un messaggio di semplificazione è stato più apprezzato, ma che non è la soluzione ai problemi. Anch’io avrei potuto coltivare inganni propagandistici, ma non me la sono sentita. Forse l’ho pagato». Il messaggio di semplificazione in questione appartiene sia al Movimento Cinque Stelle e Pdl ed è legato al vero problema che attanaglia da decenni il nostro paese e influenza le intenzioni di voto, incrementando il successo di chi indica facili soluzioni: «Non nascondiamo il problema profondo: per la prima volta in 60 anni c’è un meccanismo di impoverimento a cui la politica non riesce a far fronte e che da luogo a risposte semplicistiche».[MORE]

Soprattutto la creatura di Grillo è guardata con sospetto dal segretario: «Per ora ha fatto solo opposizione, adesso ora è lui che ci deve dire che cosa vuole fare». Una cosa però è certa e Bersani ci tiene a renderla chiara: «Un’ Italia che si staccasse dall'Europa sarebbe un disastro».

Anche l’Europa, comunque, deve prendere atto dei risultati italiani: «Queste elezioni devono indicare a livello europeo che le manovre imposte dall’Ue non vanno bene» ha dichiarato, ammettendo la possibilità di appoggiare un discorso su «una rivisitazione della politica economica» se «ci sono proposte dei progressisti», aprendo un terreno di dialogo con i grillini.

Sul governo che verrà, Bersani non si sbilancia sui modi in cui intende cercare di ottenere maggiore governabilità possibile, ma assicura che «sarà un governo da combattimento, dove ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Se toccherà a noi proporre, ci rivolgeremo al Parlamento e ci confronteremo».

(Foto: online-news.it)

Giovanni Gaeta