Politica
La danza delle polemiche sul Jobs Act, Serracchiani attacca Boldrini: «Eccesso di posizione»
ROMA, 22 FEBBRAIO 2015 - Continuano imperterrite le polemiche attorno all’approvazione da parte del governo Renzi del Jobs Act.
Attacchi che in queste ore si stanno consumando tutti all’interno dello stesso Pd o comunque nell’area di sinistra. Nel centrodestra, invece, se anche Fi e Lega Nord devono al momento fare i conti con beghe interne, il Ncd di Angelino Alfano esprime la propria soddisfazione per una riforma del lavoro che cancella di fatto l’articolo 18. Ma tant’è.
Nella giornata di ieri sulle dinamiche di approvazione era intervenuta anche la presidente alla Camera, Laura Boldrini, la quale in maniera più o meno esplicita aveva criticato l’operato del premier Matteo Renzi. «L’idea di avere un uomo solo al potere contro tutti e in barba a tutto a me non piace, perché non rispetta l’idea di democrazia» aveva affermato difatti la Boldrini esternando il proprio disappunto. Quest’oggi, in risposta a tali parole, è intervenuta Debora Serracchiani, fedelissima del premier-segretario, nonché vicesegretario del Pd. «Mi è un po’ dispiaciuto – ha affermato la Serracchiani –, anche personalmente oltre che politicamente, che la terza carica dello Stato, che ha una posizione di terzietà, prenda una posizione così di fronte alle riforme del governo. Mi sembra un eccesso rispetto alla sua posizione di garanzia».
«Non trovo giusto – ha proseguito il vicesegretario del Pd, durante l’intervista rilasciata a SkyTg24 – parlare di un uomo solo al comando. C’è un partito il Pd che è fatto di tante donne e di tanti uomini, che rappresenta una base larga degli italiani e che decide che vanno fatte determinate cose. Renzi non decide da solo, ma decide di andare fino in fondo attraverso le scelte del partito. Siamo di fronte in quest’anno di governo all’impostazione di tantissime riforme, che vanno portate avanti e vanno fatte. E fare le riforme – continua la Serracchiani – non è una deriva autoritaria».[MORE]
A favore di Laura Boldrini, è invece Stefano Fassina, l’esponente della minoranza dem secondo il quale il presidente della Camera con la sua presa di posizione «difende l’autonomia del Parlamento».
(Immagine da ilgiornale.it)
Giovanni Maria Elia