Salute

La crisi economica non si abbatte solo sul portafoglio degli italiani ma anche sul loro cuore

ROMA, 9 DICEMBRE 2011 – Che la crisi economica, che ormai da qualche tempo campeggia sulle prime pagine di tutti i giornali, e con lei la disoccupazione, l'inflazione e le nuove tasse sulla casa, facesse male al portafoglio di tutti gli italiani, è dato di fatto. [MORE]

Che avesse ripercussioni anche sul fisico di tutti noi, lo sottolineano gli esperti della Società italiana di cardiologia (Sic), riuniti oggi, a Roma, in occasione del 72esimo congresso nazionale che si protrarrà nella capitale fino a domenica. Le numerose preoccupazioni con cui i cittadini si ritrovano a convivere portano il cuore ad essere soggetto a forti stress. L'allarme è molto chiaro: "La paura di perdere il posto di lavoro e l'ansia di non arrivare a fine mese - sostiene Salvatore Novo, presidente Sic - sono le principali preoccupazioni dei nostri connazionali, spesso alle prese con problemi cardiaci causati proprio da questi stress". Altra conseguenza di questa incertezza ed instabilità economica parrebbe essere il celere dilagare del ricorso al gioco legato a scommesse e lotterie, a cui sempre più spesso ricorrono i pensionati. A tal proposito Novo evidenzia come le forti emozioni, positive o negative che siano, generino grandi gioie o feroci delusioni. Stati d’animo amplificati dal fatto che interessano specialmente i pensionati, con il loro disperato tentativo di rincorrere la fortuna con il “gratta e vinci”. Il cuore viene stressato dal turbine di preoccupazioni insite in questo particolare periodo e, ad essere più a rischio, dice l’esperto, sono coloro che vivono con uno stipendio di 500-1000 euro.

E se già prima della crisi le malattie cardiocircolatorie, erano la prima causa di morte degli italiani (i dati Istat presentati al congresso evidenziano come su 581.470 decessi, registrati nel 2008, ben 225.588 sono stati provocati da malattie cardiocircolatorie, che sono anche la principale causa di ricovero), i problemi aggiuntivi dovuti alla crisi non fanno altro che peggiorare una situazione già di per se drammatica.

“Al momento non sappiamo - conclude Novo - quali effetti produrrà questa crisi economica sul cuore della popolazione, ma temo che avremo un riflesso negativo”. I risultati saranno più chiari tra 6-12 mesi.
 

Sara Marci