Cronaca
"La condanna a 7 anni è giusta", la Cassazione conferma la pena per Cuffaro, nessuno sconto
PALERMO, 12 AGOSTO 2014 – L’ex governatore della Sicilia, ToTò Cuffaro, detenuto nel carcere di Rebibbia per favoreggiamento personale e rivelazione di segreto d'ufficio aggravati dall'aver aiutato Cosa Nostra, ha presentato ricorso alla Cassazione ritenendo che l’aumento di pena di due anni era “eccedente”. La condanna era stata aumentata nella sua durata grazie al riconoscimento dell’aggravante mafiosa per avere aiutato Michele Aiello e il boss Giuseppe Guttadauro a sfuggire alle indagini della Procura di Palermo.
La Cassazione ha ieri presentato le motivazioni per cui non è possibile nessuno sconto di pena per Cuffaro. “Esula dal caso in esame – scrive la Cassazione – la pur evocata illegalità della pena parziale e finale, dato che la sanzione di anni cinque di reclusione, determinata per il delitto più grave (favoreggiamento), è stata aumentata di un anno per il reato di rivelazione di segreti di ufficio e complessivamente, per i tre reati in continuazione, di anni due donde la pena definitiva di anni sette, con un incremento, quindi, ben al di sotto del massimo del triplo consentito dall’art.81, commi primo e secondo del codice penale”.[MORE]
Per Cuffaro è la seconda volta che la Cassazione spegne le sue speranze di alleggerire la pena inflitta. Lo scorso dicembre infatti il Tribunale di sorveglianza di Roma ha negato all’ex governatore la possibilità di affidamento ai servizi sociali.
Michela Franzone