Parola e Fede
La Chiesa: Madre premurosa che versa l'olio e il vino sulle ferite degli uomini
Oggi il teologo e sacerdote, don Nicola De Luca ci propone delle riflessioni a partire dalle conclusioni del Santo Padre Francesco al Sinodo straordinario sulla famiglia.
Sin dall’inizio del suo Pontificato, Papa Francesco ha indicato la Chiesa di Cristo Gesù quale Casa accogliente e misericordiosa verso tutti i suoi figli, specialmente i più deboli, feriti, che versano in situazioni di perdita dell’orientamento della Luce della Fede e che vivono ai margini o alle “periferie delle nostre comunità”. Tale concetto è stato rimarcato con forza a conclusione del Sinodo straordinario sulla famiglia, che di certo non è stato di semplice dinamismo intrinseco, specialmente per esser stato ridotto a uno o due punti cosiddetti “critici”, da parte di alcuni, e per l’attenzione morbosa dipendente da una prospettiva meramente umana e da aspettative esulanti la fede e la morale stessa, da parte di molti mass media. Di certo, dopo aver ascoltato ogni voce nel coro sinodale, il Papa, vincolo di unità e garante perenne della fedeltà alla Parola di Cristo, ha tracciato delle linee teologiche–pastorali per il gregge a lui affidato.[MORE]
In primo luogo, mi sembra di cogliere il principio di un più grande respiro che deve animare i polmoni della Chiesa a livello di accoglienza, compassione, misericordia, comprensione verso i lontani e tutti quegli uomini e donne che, per cause a noi estranee, si sono venuti a trovare in situazioni di peccato, senza per questo tradire in alcun modo il depositum fidei, affidato da Cristo Signore alla potestà petrina e al collegio dei Vescovi. Il Santo Padre, pur possedendo le “Chiavi” per legare o sciogliere, tuttavia è legato indissolubilmente a quell’amore più grande che il Maestro gli ha chiesto prima della sua ascensione al Cielo: Pietro mi ami tu più di costoro? Pasci le mie pecore. Per tal ragione, il Santo Padre indica alla Chiesa universale nuove vie pastorali da perseguire in merito alla realtà sacramentale e insostituibile della famiglia cristiana e a tutte le altre realtà che non vivono l’Alleanza sponsale, che però di fatto esistono e non si possono ignorare. Tuttavia vi è anche la parola della fortezza e della verità con cui indica tentazioni di sempre, in cui la Chiesa in passato è caduta e può cadere anche nel presente.
Lui le definisce in questo modo:
1) La tentazione dell’irrigidimento ostile;
2) La tentazione del buonismo distruttivo;
3) La tentazione di trasformare la pietra in pane e anche di trasformare il pane in pietra e scagliarla contro i peccatori;
4) La tentazione di scendere dalla croce;
5) La tentazione di trascurare il “depositum fidei”
6) La tentazione di trascurare la realtà.
Superando qualsiasi forma qui sopra elencata, il credente, la Chiesa a cosa deve pensare sempre? Quale deve essere il suo desiderio costante, senza mai tradire la Verità rivelata, specie quella che concerne il matrimonio unico, indissolubile e procreativo tra uomo e donna? La salvezza delle anime, quelle in cammino di santificazione e quelle smarrite, disorientate, abbandonate a loro stesse. Se dunque è vero e indiscusso il principio paolino che la carità è amante della verità, tuttavia è anche vero che al di sopra di tutto regni la carità.
In conclusione, è necessario attivare una pastorale dal mutuo, proporzionale e reciproco movimento di carità e verità. L’una e l’altra coesistano insieme in un rapporto indissolubile, proprio come il sacramento del matrimonio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Tu che della Chiesa sei specchio, modello, immagine e soprattutto Madre e Maestra, conducici verso i tuoi figli provati, smarriti, feriti, per versare sulle loro ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza. Dacci, però, anche forza e coraggio per non venir mai meno alla fedeltà e alla Parola vera di tuo Figlio Gesù.
Don Nicola De Luca
Teologo
(Fonte foto: www.asianews.it )
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