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La Chiesa del Carmine di Catanzaro ha vissuto la solenne dedicazione del nuovo Altare e la benedizione dell’Ambone

Redazione
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La Chiesa del Carmine di Catanzaro ha vissuto la solenne dedicazione del nuovo Altare e la benedizione dell’Ambone
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Catanzaro – venerdì 7 novembre la storica Chiesa del Carmine, nel cuore del centro storico di Catanzaro, ha vissuto un momento di intensa spiritualità con la Dedicazione del nuovo Altare e la Benedizione del nuovo Ambone, presiedute da S.E. Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace.

La celebrazione, promossa dalla Parrocchia e Arciconfraternita Madonna del Carmine, è stata preparata da un triduo di preghiera e ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, sacerdoti e confratelli. Con l’unzione e la preghiera di consacrazione, la comunità ha accolto nel segno liturgico il cuore nuovo della propria chiesa, luogo sorgente della vita sacramentale e centro della comunione ecclesiale.

Nell’omelia, Mons. Maniago ha ricordato che “non siamo qui ad abbellire una chiesa: questa chiesa è già bella per la sua storia e per la fede che custodisce. Siamo qui per restituirle il suo punto di riferimento, ciò che la rende davvero Chiesa: l’Altare.

Il Vescovo ha poi spiegato il significato profondo del rito: “L’Altare è il segno di Cristo in mezzo al suo popolo, la pietra angolare su cui si costruisce la comunità dei credenti. Da esso la Chiesa trae tutta la sua forza, perché sull’Altare si rinnova il sacrificio e l’amore del Signore per noi.”

Durante la dedicazione sono state collocate le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino, Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, santi legati alla tradizione carmelitana, “testimoni di una fede capace di lasciarsi plasmare dall’Eucaristia fino a diventare segno per gli altri”, ha aggiunto Mons. Maniago.

Il presule ha infine invitato la comunità alla riconciliazione e alla comunione fraterna: “Avvicinarsi all’Altare significa rinnovare ogni volta il desiderio di pace, di perdono e di unità. L’Altare è un invito permanente a costruire insieme la Chiesa come famiglia di Dio.

La celebrazione si è conclusa in un clima di profonda preghiera e gratitudine, con un sentito ringraziamento al parroco don Marcello Froio, ai benefattori e ai volontari che hanno reso possibile la realizzazione delle nuove opere liturgiche.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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