Editoriale

La casa di Montecarlo è di Tulliani, la maggioranza torna a chiedere le dimissioni di Fini

ROMA, 28 GENNAIO . E' di questa mattina la conferma ufficiale che, per il Governo di Santa Lucia, sede della società off-shore coinvolta nell'acquisto della casa di An a Montecarlo, i documenti che attestano la proprietà dell'immobile in capo a Giancarlo Tulliani sono autentici.[MORE]

A diffondere la notizia è il Ministro degli Esteri Frattini che, nel rispondere all'interrogazione parlamentare che gli è stata rivolta proprio sulla questione, ha affermato, nel suo discorso al Senato, che il Governo di Santa Lucia gli ha assicurato che i documenti diffusi sulla vendita della casa sono veri.

Una risposta questa che, attesa da giorni, innesca un nuovo terremoto politico.

Ripercorrendo brevemente la vicenda infatti, è possibile rintracciare alcune delle tappe fondamentali che oggi rischiano di mettere seriamente in discussione, più della sconfitta del 14 dicembre, la posizione di Gianfranco Fini come Presidente della Camera.

La questione sulla casa di Montecarlo inizia infatti quest'estate con la denuncia, qualche settimana dopo lo strappo di Fini e la sua esclusione dal Pdl, di due esponenti della maggioranza, relativa alla vendita di un immobile situato a Montecarlo, ed appartenente ad Alleanza Nazionale, ad una società off-shore.

La tesi dei querelanti si basava sulla convinzione che Gianfranco Fini avesse autorizzato a vendere la casa ad un prezzo minore rispetto al suo valore reale per permettere così di acquistarla, tramite prestanome, a suo cognato, il faccendiere Giancarlo Tulliani.

La notizia, subito pubblicata dal Giornale, ha impegnato il dibattito politico per mesi ed ha visto Gianfranco Fini prima difendersi con una lettera al Corriere della Sera ed infine, con un video-messaggio, a escludere qualsiasi responsabilità personale, promettendo però le sue dimissioni nel caso in cui si fosse scoperto che, per una sua ingenuità, l'immobile fosse realmente finito nelle mani del cognato.

Dal punto di vista giudiziario la posizione di Fini è stata chiarita e sono state escluse sue eventuali responsabilità di rilevanza penale ma dal punto di vista politico, la querelle è ripresa dopo la pubblicazione di alcune carte del Governo di Santa Lucia, secondo le quali, il proprietario dell'appartamento sarebbe proprio Giancarlo Tulliani.

Si giunge così agli eventi di oggi, con il Ministro degli Esteri che afferma la veridicità di quei documenti e la maggioranza che chiede in coro, stavolta ancor più duramente, le dimissioni di Fini.

A questo punto non resta che attendere la risposta dell'interessato, visto che le richieste di abbandonare la carica sono già arrivate da tutti gli esponenti più in vista dei partiti di Governo.
Ma la questione, almeno stavolta, sembra degna di una maggiore attenzione.

Mentre in passato, anche dopo la fiducia al Governo del 14 dicembre, Fini aveva risposto a chi gli chiedeva di lasciare la poltrona di Presidente della Camera, che mai lo avrebbe fatto, a meno che non fosse stata dimostrata una sua mancanza nel contegno di imparzialità che contraddistingue quel ruolo, questa volta il leader di Fli è inchiodato dalle sue stesse parole.

A quanto dice il Governo di Santa Lucia, sostenuto da quello italiano, la casa è di Giancarlo Tulliani e questo sarebbe sufficiente a determinare le condizioni che lo stesso Fini aveva individuato come sufficienti a provocare le sue dimissioni.

Tutto ruota quindi intorno al peso e alla attendibilità dei documenti di Santa Lucia e la faccenda si concluderà solo quando il Presidente Fini esprimerà il suo pensiero sulla questione.

Se riconoscerà anch'egli la veridicità dei documenti, con tutta probabilità rassegnerà la proprie dimissioni, se ciò non accadrà invece, vorrà dire che sia il Governo di Santa Lucia che quello Italiano sono caduti in un grossolano errore.

Vincenzo Nastasi