La cardiochirurgia universitaria di Catanzaro tra le eccellenze italiane
Salute Calabria Catanzaro

La cardiochirurgia universitaria di Catanzaro tra le eccellenze italiane

domenica 26 luglio, 2020

La cardiochirurgia universitaria di Catanzaro tra le eccellenze italiane. Diffusi dal Ministero della Salute i dati del Programma Nazionale Esiti 2019
CATANZARO, 26 LUG - La Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro tra le eccellenze italiane: è quello che risulta dal Programma Nazionale Esiti 2019 diffusi dal Ministero della Salute.

L'Unità Operativa diretta dal professor Pasquale Mastroroberto risulta essere tra i primi posti di efficienza in base ai dati resi pubblici dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali che, secondo gli indicatori raccolti dal Sistema Informativo Ospedaliero, valuta le informazioni di tutti i ricoveri ospedalieri registrati in Italia.

Nell’ambito della Cardiochirurgia sono sottoposti a valutazione i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure: il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle valvulopatie isolate - riparazione o sostituzione valvolare.

<<Abbiamo migliorato il numero dei ricoveri rispetto agli anni precedenti – afferma con soddisfazione Mastroroberto - e questo grazie a stretti rapporti di collaborazione con gli ospedali dell’area centro-nord della Calabria. Ma il dato sicuramente più importante è correlato agli esiti con indici di mortalità a 30 giorni di assoluto rilievo nazionale: difatti la mortalità per il bypass aorto-coronarico isolato è stata dell’1.2%, comparata con la media nazionale che è pari al 2.03%; mentre i risultati della chirurgia valvolare isolata sono addirittura superiori con una mortalità dello 0.9%  - la media nazionale è al 2.18%.>>

<<Tutto questo si è reso possibile – continua Mastroroberto – grazie ad un sistema organizzativo complesso avviato qualche anno fa e, soprattutto, ai sacrifici ed alle professionalità del team cardiochirurgico composto da medici, tecnici della circolazione extracorporea,infermieri e o.s.s. di reparto e sala operatoria e dal team della anestesia, rianimazione e terapia intensiva. I dati del PNE sono migliorati costantemente e progressivamente ed hanno trovato riscontro e testimonianze anche da parte di illustri cardiochirurghi mondiali che ogni due anni portano il loro contributo scientifico nell’Università “Magna Graecia” in un Congresso Internazionale che ormai rappresenta una realtà consolidata.>>

I progetti futuri? <<Sviluppare ulteriormente - aggiunge il professore - la chirurgia mininvasiva, ricordando anche la nostra casistica non banale di impianti di protesi valvolari senza suture ma, soprattutto, riavviare il programma di assistenza meccanica al circolo incluso l’impianto dei VAD, i cuori artificiali miniaturizzati, in modo da assicurare cure adeguate nella nostra regione a pazienti che soffrono di gravi patologie che portano allo scompenso cardiaco refrattario alla terapia medica. Tutto questo sulla scorta di una esperienza ultradecennale, visto che la Cardiochirurgia Universitaria è stata la prima in Calabria ad utilizzare sistemi di assistenza meccanica temporanea quali,ad esempio, l’ECMO e l’Impella. Questi elementi devono essere da impulso per sfatare quei modelli anacronistici che considerano le strutture sanitarie del sud-Italia inferiori ad altre regioni italiane>>.

 


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