Estero

La cancelliera Merkel rinuncia alla sua politica migratoria

BERLINO, 3 GIUGNO -  La cancelliera tedesca Angela Merkel è riuscita a salvare il suo governo che rischiava di saltare a causa delle dimissioni minacciate da Horst Seehofer, accettando di rinunciare definitivamente alla sua generosa politica migratoria.[MORE]

Ad informare sull’esito dell'intesa è stato lo stesso ministro dell’interno Seehofer, "Abbiamo un accordo chiaro su come impedire, in futuro, l'immigrazione clandestina" ha dichiarato con l'intento di rendere più saldo il patto tra CDU e CSU.

Una tregua che potrebbe essere di breve durata, ha commentato martedì 3 luglio il quotidiano Bild, il più letto d’oltre Reno, "Il clima in un governo di coalizione probabilmente non è mai stato così avvelenato come in questo momento".

La presidente Andrea Nahles (SPD) già ministro del Lavoro e Affari sociali e ora capogruppo dei deputati al Bundestag, ha salutato la fine delle ostilità nel campo conservatore, Aziz Bozkurt, uno degli esperti di migrazione sempre della SPD, ha fustigato le restrizioni migratorie che vanno "totalmente nella direzione" dell'estrema destra.

Un incontro al vertice delle tre parti CDU, CSU e SPD della coalizione, è previsto per martedì 3 luglio alle ore 16.

I termini dell’accordo

Lunedì sera, la cancelliera ha dovuto cedere molto terreno, accettando forti restrizioni all'immigrazione. Uno dei parenti del ministro dell'Interno Markus Blume, ha parlato di una "svolta nella politica tedesca in materia di asilo".

In termini concreti, i richiedenti asilo che arrivano in Germania ma che sono già stati registrati in un altro paese dell'UE - vale a dire la stragrande maggioranza di loro - saranno collocati in "centri di transito" al confine con l'Austria in attesa del loro ritorno verso i paesi di prima entrata.

Bernd Riexinger, leader della sinistra radicale, ha parlato di "campi di concentramento di massa", in riferimento al passato nazista della Germania. Ha chiesto all'SPD di respingere questo compromesso.

In linea di principio, i respingimenti dei migranti devono essere presi in accordo con i paesi di primo ingresso e non unilateralmente. Se non è possibile trovare accordi, tuttavia, è previsto che i migranti tornino in Austria. Resta ora da vedere cosa ne penserà Vienna.

Il governo austriaco, che ha appena assunto il turno di presidenza dell'UE, ha già avvertito che in tal caso adotterebbe misure identiche ai propri confini, con il rischio di un effetto domino in Europa.

Luigi Palumbo