Cronaca
La Campania si sta "incendiando" e il Procuratore Mancuso difende i manifestanti di Terzigno
NAPOLI – I riflettori dei media nazionali sembrano essersi spenti sulla crisi dei rifiuti di Terzigno. Ormai non fa più notizia, poiché da qualche giorno vi è una calma surreale, si tende più a dare risalto alle novità di “gossip del terrore” su Avetrana oppure alle solite polemiche politiche sui vari “Lodi”.
Al contrario, media indipendenti, comitati, gruppi musicali campani stanno facendo in rete un tam-tam continuo di informazioni. [MORE]
Facebook è il protagonista di questa protesta e diffusione di notizie, nella “bacheca” di una giornalista free-lance, Roberta Lemma, c’è un continuo aggiornamento di notizie provenienti direttamente dalla Rotonda di Terzigno, la zona simbolo della lotta dei cittadini.
Ma non solo, anche molti artisti stanno scendendo in campo e hanno indetto per il 1° novembre la protesta musicale e artistica per il paese campano.
Inoltre numerosi comitati cittadini hanno organizzato per il 30 ottobre una grande manifestazione generale contro le discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio.
Nel documento si legge: “i 18 comuni vesuviani si incontreranno dopo le 17 alla rotonda in via Panoramica a Terzigno”, parteciperanno i sindaci e le associazioni di Boscotrecase e Boscoreale.
L’intento dei promotori è di costruire un presidio permanente che tenga alta l'attenzione sul problema campano.
La Campania dunque ribolle e molti sono pronti a giurare che da decenni non si vedeva un fermento così.
Intanto mentre il ministro Prestigiacomo butta benzina sul fuoco affermando che si deve aprire la seconda discarica, al contrario il Procuratore Generale di Nola, che ha la competenza su Terzigno, Paolo Mancuso, durante un’intervista a Repubblica afferma: “"Sono esasperati, basta con la provincializzazione del ciclo dei rifiuti, nel resto della regione ci sono spazi enormi e poco abitati utili per lo scopo" e poi aggiunge: “Cava Sari è allo stremo. Cava Vitiello non è pronta e non lo sarà prima di molto tempo. Allo stato attuale è solo uno dei buchi più grandi d’Europa. Non so come mai, pur essendo stata individuata da quasi due anni, non abbia ancora ricevuto un solo intervento di trasformazione. L’Europa ci dice che Terzigno non è più una soluzione, che bisogna cercare altrove. Il sottosegretario Bertolaso è certo di dimostrare che le informazioni su cui è fondato quel giudizio sono sbagliate. Spero e credo che riuscirà a dimostrarlo; il problema è che invece non credo che la cittadinanza, stanca com’è, sia disposta ad aprirgli nuovo credito”.
Mancuso, ex capo dell’anticamorra e profondo conoscitore del territorio, alla domanda del giornalista di Repubblica: “Se lei vivesse lì, cosa farebbe?” ha risposto: “Io penso che quella gente sia esasperata. Penso che non ne può più. Penso che due enormi discariche in un piccolo paese non siano sopportabili per nessuno”. Parole di giudice!