Cultura e Spettacolo
La Calabria pittoresca del Saint-Non
La Calabria Pittoresca del Saint-Non,
Ne parliamo con il filosofo Raffaele Gaetano
Studioso del pensiero di Leopardi cui ha dedicato numerose opere tra cui Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino), considerato dalla critica una pietra miliare sull’argomento, Raffaele Gaetano ha via via concentrato la sua intensa attività di ricerca e di divulgazione culturale su autori, temi, questioni teoriche dell’estetica del paesaggio tra ’700 e ’800, ambito di cui è uno degli studiosi più originali. Lo abbiamo sentito su un tema a lui molto caro come quello del pittoresco in Calabria, cui ha dedicato anni fa un suo libro molto importante, da tempo esaurito.
Raffaele Gaetano cos’ha rappresentato l’esperienza del viaggio in Italia?
Di viaggi in Italia ce ne sono stati tanti e lungo diversi secoli: da quelli d’istruzione legati all’affinamento culturale, a quelli di piacere affrontati a cuor leggero, a quelli d’affari volti all’ottenimento di vantaggi economici.
E in Calabria?
Altra cosa è stato il viaggio in Calabria dove si veniva soprattutto per i suoi confini evanescenti, la spontaneità e selvatichezza dei paesaggi, il suo essere plenitudine di infinite ramificazioni e seduzioni.
Veniamo al Viaggio Pittoresco dell’abate Saint-Non…
Il più seducente di questi viaggi è anche uno dei capolavori in cui convergono e si modificano le trame della letteratura settecentesca, esempio del più raffinato gusto per l’antiquaria e il pittoresco: il sontuoso Viaggio Pittoresco del Saint-Non, opera impreziosita dal pregnante diario di viaggio di Dominique Vivant Denon e, per la parte calabrese, dai disegni di Claude-Louis Châtelet e Louis-Jean Despréz.
Anni fa il racconto di quest’affascinante avventura si è materializzato in un suo libro esaurito da tempo e molto ricercato dai collezionisti: La Calabria nel Viaggio Pittoresco del Saint-Non.
La cui complessa architettura editoriale – mi permetta di dire – può così riepilogarsi: cinque anni di lavoro, forse più; un vasto saggio introduttivo sull’intensa stagione del Grand Tour e i suoi intrecci con il Voyage Pittoresque; le biografie dei viaggiatori e i loro ritratti; una nuova traduzione del Viaggio pittoresco in Calabria; trentacinque tavole acquerellate una a una.
Insomma un’opera veramente impegnativa…
Senz’altro. In quell’edizione del Voyage Pittoresque il lettore trovava soprattutto i ritmi del parlato, i possibili silenzi, le riprese della voce, resi intellegibili in un rimestio di piccole onde della memoria, in grado di evocare i momenti che li avevano plasmati. Insomma, una cartografia del memorabile, un prisma in cui si rifrangevano – e attraverso cui leggere – aspetti diversi della storia culturale e sociale della Calabria, soprattutto nella sua trasfigurazione artistica.
Com’è la Calabria nello sguardo del Saint-Non?
È un pungolo contro l’inerzia e l’opacità immemore dei calabresi, del resto già messa in evidenza da Dominique Vivant Denon, collaboratore del Saint-Non ed estensore del delizioso diario di viaggio.
Marco Giovinazzo