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La Calabria che vogliamo.
Consegnato il lavoro di Giacomo Francesco Saccomanno a Matteo Salvini. Circa 400 pagine di una parte delle attività, iniziative ed interventi eseguiti in 18 mesi nella qualità di commissario regionale della Lega calabrese. Il volume ricco di fotografie inizia con una sintesi della vita dell’autore, mettendo nero su bianco eventi inediti che hanno costellato la sua esistenza, improntata alla massima trasparenza, onestà e lontananza dalla criminalità organizzata. Uno spaccato di vita che comprova le tante battaglie portate avanti nell’interesse delle comunità, dei territori e delle fasce deboli. Poi a seguire, delle importanti testimonianze di persone di spessore che hanno conosciuto e conoscono l’autore ed hanno voluto sostenere l’impegno sociale sempre posto alla base del suo percorso di vita. Infine, i tanti eventi e i moltissimi interventi sulle esigenze della Calabria, sulle sue criticità, sulle indispensabili azioni conseguenti da assumere. Una varietà di materie trattate che dimostrano la base culturale dello stesso ed un pensiero basato su esperienza e professionalità.
Nel leggere il libro emerge un amore forte per la Calabria e il desiderio palpabile di dare un contributo forte alla crescita della stessa, guardando ad una programmazione seria ed alla possibilità di sfruttare le tantissime risorse di una regione ricca di storia, tradizioni, intelligenze, bellezze naturali, ma povera di persone che operano esclusivamente nell’interesse del bene comune. Un territorio devastato negli anni da incompetenza, incapacità, corruzione e interessi solo personali. La necessità quindi di una vera rivoluzione culturale che passa attraverso la conoscenza e il desiderio di fare del bene, senza essere condizionati da lobby e criminalità. La dimostrazione anche che in Calabria si può fare se la gente perbene occupa gli spazi oggi gestiti da affaristi, lobbisti e incapaci. Un percorso che parte dal basso, con grande umiltà, e che chiama a raccolta la Calabria dei valori, della morale, della concretezza e del buon senso. Cioè un lavoro di squadra che deve interessare tutti e che deve responsabilizzare i cittadini e le persone che vorrebbero una regione migliore. Un percorso da condividere ove ognuno è chiamato a fare il proprio dovere con la consapevolezza che il cambiamento vero passa attraverso la condivisione e l’amore per un progetto difficile, ma attuabile.