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Riceviamo e pubblichiamo
Sicuramente i problemi in Calabria non mancano, spesso se ne discute in maniera aleatoria, in modo poco concreto, così si è incapaci di percepire la reale entità delle situazioni di disagio. Mentre probabilmente un’immagine, una foto, può essere più efficace e farci comprendere a colpo d’occhio i reali problemi della nostra terra. Così, intendiamo lanciare il nuovo sito di “Io resto in Calabria” (www.iorestoincalabria.it), che sarà uno dei mezzi con cui l’associazione fondata da Pippo Callipo si confronterà con i calabresi. [MORE]
E sottolineare l’importanza dell’interazione tra associazione e società, per costruire una Calabria che abbia una coscienza critica e sia capace di crescere e migliorare, da oggi parte un concorso fotografico volto a stimolare il grande pubblico a osservare la Calabria che non si vede: quella fatta di disagi, di problemi quotidiani, di inquinamento, ma anche la Calabria delle cose belle nascoste o irraggiungibili. Il titolo del concorso è appunto “Calabria: quello che non vedi”, così da raccontare ai calabresi tante realtà, che spesso abbiamo sotto gli occhi e magari facciamo finta di non vedere. Un concorso il cui spirito non è premiare i canoni artistici della foto, ma la capacità di denunciare una situazione di degrado della nostra terra: dai volti dei braccianti agricoli immigrati sotto il sole alle strade abbandonate dei centri storici, passando per gli anziani nelle piazze deserte, per i bambini costretti a giocare tra le macchine e perché no, per i giovani che vanno via dalla nostra terra. Il concorso parte dal 10 di giugno e termina domenica 18 luglio, dopo questa data le foto raccolte saranno valutate da una giuria e 15 lavori selezionati, saranno esposti in una mostra organizzata da “Io resto in Calabria” dall’8 al 19 settembre, tra questi i due lavori vincitori riceveranno in premio un soggiorno per due persone al Popilia Resort (VV) e una pergamena ricordo. Inoltre, tutte le foto saranno pubblicate sul sito e sarà possibile commentarle e votarle, così che realmente la gente possa una volta tanto raccontareliberamente “gli odori” della sua terra.
Associazione “Io resto in Calabria”