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26 LUGLIO 2013 - L'on. Michele Pelillo (PD) interviene sul 'decreto del fare': “Provvedimento a sostegno delle piccole e medie imprese e dei cittadini; l'ostruzionismo inopportuno e inutile dei grillini ha bloccato misure importanti per il Mezzogiorno, come quelle per i lavoratori delle pulizie delle scuole statali”.
“Dopo cinque giorni e due notti di inutile e goliardico ostruzionismo da parte dei grillini, la Camera dei Deputati ha approvato la conversione in legge del “decreto del fare”. È un provvedimento importante, certamente non miracolistico, che viene incontro ad esigenze - tante - molto avvertite dal mondo dell'impresa, quella piccola in particolare, e dai cittadini. Si interviene sul credito e sui finanziamenti alle piccole e medie imprese, sul sostegno ai piccoli comuni, sulla riattivazione di cantieri per opere pubbliche, sul diritto allo studio, su tante semplificazioni, sul processo civile, sulla riscossione da parte di Equitalia e su molto altro. Il provvedimento, già arricchito dal lavoro della commissioni, avrebbe potuto essere migliorato ancora in aula, ma l'inutile ostruzionismo dei grillini ci ha impedito di farlo.
Ad esempio, insieme ai colleghi pugliesi, ero pronto a proporre una soluzione al problema delle pulizie nelle scuole ed al destino di migliaia di lavoratori del Mezzogiorno - solo a Taranto sono 900 - ma, invece di provare a risolvere questo ed altri problemi impellenti, abbiamo dovuto ascoltare e subire per cinque giorni e due notti ogni varietà di ovvietà e sciocchezze.
Una pecca a cui non abbiamo potuto rimediare in aula - e della quale dovrà necessariamente occuparsi il Senato -, è l'istituzione del DURT, il 'documento unico di regolarità tributaria': il rischio è un ulteriore appesantimento burocratico a carico degli imprenditori, proposto con un emendamento in commissione dai grillini e non bocciato dalla maggioranza per un mero equivoco. Se fosse possibile (e purtroppo non lo è), proporrei al Senato di mantenere questo ulteriore appesantimento burocratico soltanto in capo agli imprenditori che a febbraio scorso hanno votato Grillo”.
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