Cronaca
L'Italia politica del futuro: il tramonto della partitocrazia
MESSINA, 17 FEBBRAIO 2013 - Dopo tanti lustri “visionari”, ecco la mia versione utopistica dell’Italia politica di domani. Presto (o tardi) il sistema italico basato sulla partitocrazia imploderà, forse dovrà trascorrere ancora qualche decennio, tuttavia credo sia fisiologico in una prospettiva di rigenerazione. La democrazia finalmente si evolverà, i referendum diventeranno quasi istantanei, si voterà comodamente da casa attraverso le impronte digitali e software di riconoscimento vocale per verificare le varie identità.[MORE]
Attraverso il Web sarà quindi possibile far politica, le proposte dei cittadini saranno esaminate in modo analitico da un’apposita Commissione, e quelle più meritevoli diverranno leggi a tutti gli effetti. La politica smetterà di essere statica attraverso il contributo di tutti gli italiani di buona volontà. I due rami del Parlamento saranno unificati: un Direttorio formato da non più di cento anime si limiterà ad applicare le leggi prodotte dalla grande mente che diventerà il Web.
Le carceri si svuoteranno perché l’Italia smetterà d’essere terra di corruzione, divenendo un'unica intelligenza collettiva che ha come unico fine il progresso della nazione e il benessere dei cittadini. La figura del politico di professione si estinguerà, i membri del Direttorio saranno prescelti attraverso test psicoattitudinali; non sarà necessario possedere titoli di studio altisonanti né essere il nipote o il cugino di qualche eminenza grigia per farne parte, basterà essere in grado di svolgere il proprio lavoro nel modo più efficiente e onesto possibile.
Fabrizio Vinci