L'iphone 5C è un flop: produzione dimezzata in Cina

CUPERTINO (CALIFORNIA), 17 OTTOBRE 2013 - Doveva essere il melafonino low cost, il primo tentativo della Apple di mettere sul mercato un prodotto sofisticato e allo stesso tempo abbordabile per chi non pò permettersi una spesa di 500-600 euro per un telefono cellulare. E, invece, la società di tecnologia più famosa del mondo non ha saputo "gestire" il lancio sul mercato dell'iPhone 5C, che, in Italia ed in Europa, ha un costo di 629 euro (IVA compresa) per il modello da16GB e 729 euro (IVA compresa) per il modello da 32GB.

Che la Apple non sappia proprio resistere ai prezzi elevati per i suoi prodotti? Sta di fatto che l'iPhone 5S, il fratello "maggiore" del 5C, che ha un prezzo di partenza di 729 euro, sta vendendo almeno il doppio nei primi tre giorni di commercializzazione. Ben 9 milioni di telefoni cellulari, di cui il 64% riguarda la vendita di iPhone 5S e solo il 27% il modello più economico. Il 9% della clientela si è orientata ancora una volta verso l'iPhone 4S.

Da qui la decisione di ritirare gli iPhone 5C dal mercato cinese, dimezzandone la produzione e passando da 300 mila a 150 mila dispositivi fabbricati al giorno. Proprio in Cina, paese scelto per la prima volta da Apple per il lancio di un prodotto, vista la sua continua espansione e la sua richiesta di tecnologia presenti. Invece sembra che proprio qui la scelta di promuovere un prodotto come low cost e poi "smentirsi" al momento della commercializzazione, non ha dato i frutti sperati. Ma i clienti Apple sono delusi anche nel resto del mondo, ed il ritiro dal mercato dei nuovi coloratissimi melafonini potrebbe ripetersi altrove. 

La strategia della casa di Cupertino era ben precisa: ampliare il proprio mercato a tutti, conquistare nuovi clienti abbassando i prezzi (anche se di pochissimo rispetto alla media). Invece sembra che i prodotti Apple siano solo per i fedelissimi, che non hanno perso tempo a riflettere se acquistare o meno l'iPhone 5S, a pochi mesi dall'uscita del modello precedente (che costava soltanto 100 euro in meno). Per aggiudicarsi la massima qualità.

Che sia un "segno" della crisi post-Jobs?

Valentina D'Andrea

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