Estero
L'ex arbitro Byron Moreno arrestato per droga, 6 chili di eroina nelle mutande
QUITO – Gli italiani se lo ricordano bene Byron Moreno, l’arbitro pacioccone e con la faccia non proprio sveglia che agitò il cartellino rosso sulla testa di Totti al mondiale 2002.
L’ex arbitro ecuadoregno è stato arrestato all'aeroporto JFK di New York mentre cercava di entrare negli Stati Uniti con 6 chili di eroina. La notizia è stata resa nota dalla Dea, la più importante agenzia antidroga statunitense. La droga era nascosta negli indumenti intimi, ma non è bastato lo stratagemma a evitargli di essere scoperto.[MORE]
Le sue decisioni nella partita degli azzurri contro la Corea, padrona di casa, costarono l’eliminazione dell’Italia dalla competizione e fu subito polemica.
Gli italiani accusarono Moreno di essersi fatto corrompere per far continuare il cammino mondiale alla Corea, lui si difese dicendo che italiani non sanno perdere e che la colpa era stata di Trapattoni che aveva messo tutti in difesa (e su questo punto…).
Ad alimentare i sospetti su di lui un viaggio-crociera a Miami, all'indomani dei Mondiali: Moreno sbarcò all'aeroporto di Quito accompagnato da moglie e valigie ricolmi di acquisti. Sfoggiò anche una Chevrolet ultimo modello e subito si disse che avesse ripianato tutti i suoi debiti.
.Tornato in patria Moreno non perse il vizio: gli errori commessi in una gara di campionato tra la squadra locale della Liga Deportiva Universitaria e il Barcelona di Guayaquil furono talmente eclatanti che la squadra 'vittima', il Barcelona, ne chiese la radiazione dai ranghi arbitrali. Oltre alle decisioni discutibili prese durante l'incontro, Moreno aveva concesso un recupero di sei minuti che era poi durato di dodici permettendo così alla Liga, che era in svantaggio, di pareggiare e poi imporsi sui rivali per 4-3. L'errore gli costò 20 giornate, ma non contento decise candidarsi alle elezioni al municipio di Quito nelle file del Partito Rinnovatore Istituzionale di Azione Nazionale (Prian), ma non venne eletto.
Il commento di Buffon alla notizia è stato: “Sei chili di droga? Secondo me ce li aveva già nel 2002, ma non nelle mutande... in corpo! Ma, battute a parte quando gente di sport resta coinvolta in vicende di stupefacenti, significa che sta raschiando il fondo del barile... e vuol dire anche che si è perso il vero senso dello sport, che sarebbe anche quello di salvare tanti ragazzi dalla strada e da altri giri pericolosi, come, appunto, quelli della droga”.