Economia

L'EUROPA sull'orlo recessione. Parla JUNCKER

BRUXELLES, 4 GENNAIO 2011- Juncker, Presidente EUROGruppo nonché premier del Lussemburgo prende la lente d’ingrandimento e parla agli abitanti dell’EuroZona: “Non c’è altro da aspettarsi: L’Europa è sull’orlo della RECESSIONE e non è una probabilità ma una realtà”.

Ma il tono tragico si ammorbidisce con la dichiarazione aggiuntiva “La situazione è difficile ma è AFFRONTABILE”. Ciò che Juncker dice è una martellata per chi dal 2012 si aspettava qualcosa di buono ma le cognizioni di causa vanno in due direzioni: da una parte è il Centro Studi MARKIT ECONOMICS che ha affermato prima di lui una simile previsione (sono loro che guardano dentro il quadro recessivo più di noi dell’informazione, come gestori dei responsabili dell’approvvigionamento delle aziende) e dall’altra, c’è che pochi giorni fa (fine dicembre) la BCE ha registrato un massimo storico di depositi bancari. [MORE]Questo secondo dato è fondamentale: se le banche d’Europa ricorrono ai depositi OVERNIGHT (lett. "da un momento all’altro/da un giorno all’altro") presso la banca centrale Europea allora significa che il Mercato Interbancario non si sta più muovendo. Significa cioè che ora circa 412 miliardi di euro delle nazioni Austria, Cipro, Belgio, Italia, Spagna e Francia con Grecia, Irlanda, Germania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Portogallo, Irlanda Estonia e Finlandia, Slovenia, Slovacchia ed Estonia ora non si serviranno più dei sistemi usuali di liquidità attraverso i tassi d’interesse Euribor – Libor. Hanno cioè "nascosto" i soldi nella EuroTower di Francoforte.

Intanto l’Istat preme su alcuni rilievi di carattere inflazionistico: l’aumento dei prezzi sarebbe su base mensile lievitata del + 0,4%. Il differenziale Spread (che è la misura di liquidità del mercato) BTP/BunD tedesco, è di 496 punti. Per chi non conosce l’economia insomma, varrebbe a dire che si è deformato ogni valore di mercato tra il prezzo minimo cui un venditore è disposto a cedere un bene ed il prezzo massimo cui l’acquirente è nelle possibilità di comprarlo (o semplicemente vuole farlo entro quel limite massimo). Nel sistema bancario lo stesso procedimento funziona per i titoli acquisiti. Con la promessa del 30 gennaio in cui i leaders dell’Unione Europea si riuniranno per decidere come affrontare quest’altro tsunami, altre 2 sono le date che cercheranno di mettere dei punti alla situazione: il 9 gennaio quando Sarkozy si recherà a Berlino e l’11 gennaio quando, egualmente, Monti si fermerà con la Merkel per un pranzo di lavoro. Un summit overnight che non concede tranquillità ai risparmiatori né a quelli che mai hanno risparmiato perché mai posti nella condizione di poterselo permettere.

Anna Ingravallo

 

Nella foto, in alto a sinistra  JEAN CLAUDE JUNCKER, Pres. Eurogruppo. La foto è di fonte www.ultimora.net, con modifica.