Cronaca

L' epoca della radioattività: quali sono i maggiori rischi per l'uomo?

L’agenzia per la sicurezza nucleare ha innalzato a livello 7 la classificazione dell’incidente di Fukushima. A dichiararlo è stato Hidehio Nishiyama, portavoce della NISA. La contaminazione in Giappone potrebbe superare dunque, quella massima di Cernobyl battendo anche il record del disastro più costoso della storia: i danni ammonterebbero infatti a 250 miliardi di euro. Ma quali saranno le conseguenze a lungo termine dell’esposizione umana alle temute radiazioni? [MORE]

I raggi nucleari danneggiano il DNA delle cellule provocando l’aumento dei tumori, in primo luogo quelli che riguardano l’apparato riproduttivo e la tiroide. Per cercare di prevenire questo rischio in Giappone si sta organizzando la distribuzione di pillole di iodio radioattivo (I-131), che consentono di ottenere un annientamento mirato delle cellule malate senza colpire gli altri organi.
Le aree del corpo considerate più radio-sensibili sono quelle le cui cellule si moltiplicano molto rapidamente: la pelle, il midollo osseo e le ghiandole sessuali. Al contrario, reni, fegato, muscoli e sistema nervoso sono ritenuti radio resistenti, poiché le cellule che compongono questi tessuti si riproducono con minore facilità. Anche la temuta leucemia rientra tra le patologie più comuni.
 

Nonostante la decisione di classificare l’incidente nucleare nipponico al livello 7, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “la stima del rischio per la salute pubblica al di fuori della zona di 30 chilometri non è cambiata ed il pericolo resta piccolo” ha detto il portavoce dell’OMS Gregory Hartl.