Fantasticherie del cuore
L'effimero e la sua seduzione quotidiana!
Anche se nessuno lo ammette, proclamandosi libero da ogni cosa o da altre persone, si dipende spesso da un padrone potente e capace di penetrare nella vita di ognuno, seducendo e legando mente e cuore a scelte abilmente pilotate. C’è in atto una manipolazione di massa e l’effimero e il principale despota “leggero” che conquista tutti con l’arma della seduzione e dall’attrazione più abile possibile.[MORE]
La tentazione dell’effimero è sempre in prima linea. Non si spegne mai; non si riposa, non si ferma; non barcolla; non si blocca; non decelera; non arrossisce; non dorme; non si svende. L’effimero non ha bisogno di approfondire la vita, la deve solo truccare e banalizzare per meglio infiacchire la profondità interiore altrui e rendere ognuno succube di qualcosa che deve comunque trovare spazio nella sua mente e nel suo cuore.
In un convegno qualche mese addietro si è parlato opportunatamente di “bomba dell’effimero”.
Il relatore ne spiegò il motivo. Ecco qualche passaggio del suo intervento, molto apprezzato dal numeroso pubblico presente: “Osserviamo bene cosa succede ai nostri giorni: Non si è tutti presi dall’effimero, dall’immediato? Non si è bombardati da una pioggia di bombe dell’effimero che devono catturare tutta la nostra vita? È sufficiente guardare con occhio critico tutta la “pubblicità” che scorre sotto i nostri occhi. Ogni “spot pubblicitario” è una “bomba all’effimero. Si è colpiti giorno per giorno non da una di queste bombe, ma da migliaia e migliaia”.
Il problema è che quasi mai si pensa al danno provocato da queste “bombe”. Non c’è alcun effetto negativo immediato; nessuna sirena nell’aria; niente ferite, dolori fisici. Tutto è normale. Perché turbarsi? L’effimero non costruisce il futuro, lo sorvola. Non contano le prospettive, ma l’oggi, che va vissuto con grande determinazione e con qualsiasi mezzo a disposizione, l’essenziale è prendersi il meglio della giornata. Si ha alcune volte l’impressione che il fine della vita fosse l’istante: Niente futuro da elaborare per la propria persona, né per gli altri o per l’umanità. Ma non è così. Prima o poi la vita presenta il conto da pagare e ogni cosa acquista un altro sapore. Ci si accorge solo allora di essere fuori corso; fuori della storia; fuori tempo e anche fuori mercato.
Come può una persona, pronta a fare la sua parte per vivere una esistenza dignitosa e rispettosa del prossimo, cadere “nell’effimero”, scrive Mons.
Di Bruno, “dell’alcool, della droga, dello sballo, del divertimento, di un giga in più nelle connessioni, dello sciupio del tempo nella ricerca di sensazioni o di appagamento degli istinti?”. La vita, aggiunge il sacerdote, è un fine da costruire sull’impegno e sul sacrificio del presente. Bisogna ricordare che l’effimero è un grande “seduttore”. La leggerezza e la futilità sono mezzi infatti efficaci nelle sue mani esperte, per ingannare piccole e grandi platee. Il ginepraio è così ben camuffato fino al punto di far percepire, ascoltare e vedere ciò che si vuole, mentre si rinvia a un dopo inesistente ogni legame con tutto quello che dovrebbe essere. Il risultato spesse volte passa senza arrossire davanti ad ognuno di noi.
Egidio Chiarella
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