Economia

L'avvertimento di Standard & Poor all Italia:la lettura politica

Roma, 22 maggio 2011- Il giudizio di avvertimento dell’agenzia di rating americana S & P rivolto alle autorità politiche italiane, con cui si invita a fare attenzione ai fondamentali dell’economia italiana, rappresenta la prima valutazione internazionale sul piano di rientro del debito del periodo 2011-2014 che il ministro Tremonti ha negoziato con la Commissione della Ue nell’ambito della nuova governance europea.[MORE] L’outlook, con cui le agenzie di rating registrano l’andamento dinamico dei parametri fondamentali dell’economia e della finanza pubblica di un Paese sovrano, serve ad offrire ai mercati un giudizio circa le condizioni politiche correnti. Nel caso italiano, S & P denuncia il rischio di uno stallo politico (political gridlock) dovuto all’incerto passo della coalizione di governo di centrodestra. L’area di lavoro su cui le autorità di politica economica del governo devono investire al fine di perseguire gli obiettivi di rientro del debito pubblico (comunque confermato nella sua qualità da S & P, che ribadisce il giudizio di A+) è la competività e produttività dei fattori produttivi in Italia. Solo attraverso un piano organico di riforme strutturali sarebbe possibile- secondo S & P- aumentare competitività e crescita economica del sistema paese e, quindi, rendere sostenibile il debito pubblico italiano.
Il governo italiano, con i ministri Sacconi e Tremonti, rassicura circa le condizioni politiche per l’attuazione del piano di rientro del debito pubblico negoziato con l’Ue (che prevede a partire dal 2013 la riduzione di un ventesimo della quota del debito pubblico oltre il 60% rispetto al Pil) e per il raggiungimento nel 2014 del pareggio di bilancio, rinviando all’approvazione di provvedimenti legislativi in Parlamento a luglio. Le opposizioni, con le dichiarazioni di Bersani per il Pd e di Leoluca Orlando per l’Idv, si agganciano alla stretta valutativa di S & P per invitare il Paese a prendere atto che un’esperienza di governo è al tramonto.
Da un punto di vista tecnico, va detto che l’outlook delle agenzie di rating sul debito pubblico sovrano riguarda una valutazione di medio termine (6 mesi- 2 anni), fermo restando che il giudizio a cui i mercato guardano è quello sul valore di lungo termine. Questo non toglie che anche dall’outlook derivino valutazioni di ordine politico circa le ricette politiche per gestire i piani di riforme strutturali in atto nei diversi paesi. L’avvertenza è, però, a non guardare in termini fideistici alle valutazioni delle agenzie di rating che non sempre, si ricordi su tutti il caso Parmalat nei cui confronti le agenzie hanno a più riprese assicurato sulla qualità della sua gestione finanziaria ancora a ridosso del crack, rivelano tempestività e adeguatezza.