Cultura e Spettacolo

L'attrice ligure Antonella Questa porta in scena le storie di tre generazioni

16 FEBBRAIO 2016 - Tre generazioni femminili, nonna, nuora, nipote, sono state al centro del monologo comico “ Vecchia sarai tu!” interpretato da Antonella Questa al Teatro comunale Grandinetti di Lamezia Terme e inserito nella rassegna teatrale “Vacantiandu”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. [MORE]

La pièce, per la regia della stessa Antonella Questa e Francesco Brandi, riproposta in matinèe per le scuole superiori di Lamezia Terme, grazie all’interessamento del critico teatrale Giovanna Villella, ha ottenuto il Premio Cervi - Teatro della Memoria nel 2012 e i “Premi Calandra 2012” per migliore spettacolo, migliore attrice e migliore regia. Il merito della riuscita dei due spettacoli ( per gli adulti e per le scuole) riconduce all’ eccezionale bravura dell’ unica attrice protagonista Antonella Questa, che, dotata di ottimi tempi scenici, ha saputo raccontare con il supporto della mimica, della dizione e della presenza scenica le storie intrecciate l’una nell’altra di tre donne molto diverse tra loro e mescolate di tematiche serie ed attuali.

L’attrice, con una sola sedia sul palcoscenico quasi al buio e un lungo foulard indossato su pantaloni e camicetta nera, illuminata dai riflettori, ha fatto rivivere storie vere, concrete e reali suscitando divertimento, commozione e riflessioni in maniera mai scontata e banale sia tra gli studenti, che hanno apprezzato l’impegnativa rappresentazione seguendola fino all’ultimo con compostezza e rispettoso silenzio, e sia tra un gruppo di ospiti della Casa di Cura “Garo” presente in platea. Lo spassoso trittico si è imperniato su una surreale condizione di solitudine di tre donne legata allo scorrere del tempo: la solitudine coatta dell’ottantenne Armida, chiusa dentro un ospizio contro la sua volontà dal quale vorrebbe fuggire per stare davanti al suo mare, per ritrovare le amiche di sempre con cui fare quattro chiacchiere di pomeriggio, per rivedere Carmé, l’amico d’infanzia, e per vivere a suo piacimento il tempo che le resta; la solitudine della nuora quarantacinquenne Sabine che vive invece nella disperata ricerca di congelare il tempo della sua giovinezza sfiorita e di sconfiggere l’invecchiamento che la incalza; la solitudine della nipote Monica venticinquenne che non riesce a vivere a fondo la sua giovinezza per la precarietà lavorativa e sentimentale.

Davvero impressionante come l’attrice ligure sia riuscita ad incarnare queste tre personalità così diverse con una singolare capacità di introspezione psicologica lasciando trapelare un fondo di tristezza nelle tre donne che non riescono ad accettare se stesse e il passare del tempo che segna fisicamente e psichicamente la loro esistenza. Le coreografie sono di Magali “Compagnie Madeleine&Alfred”, disegno luci di Carolina Agostini, organizzazione generale Serena Sarbia, collaborazione Gérard Darier, Giuliana Musso e Carlotta Clerici.

Foto: Antonella Questa

Lina Latelli Nucifero