L'associazione Ande richiama le Istituzioni al rispetto delle leggi sulla parità di genere
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CATANZARO, 07 APRILE 2014 - La sezione di Catanzaro dell'associazione ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) esprime il suo rammarico e la sua delusione perché il Consiglio regionale, nel modificare lo statuto, non ha preso in considerazione la legge n.215 del 23 novembre 2012 sulla parità di genere, relativamente alla composizione della giunta.
A breve verrà modificata la legge elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, pertanto, l'ANDE si augura che, in questa circostanza, si procederà all'inserimento della doppia preferenza di genere per la quale l'associazione ha concorso, insieme alla Commissione regionale di parità, alla raccolta di oltre 7000 firme.
Qualora, anche in questa occasione, il Consiglio dovesse disattendere questo obiettivo, le socie dell'ANDE invitano le consigliere regionali Albano e Minasi a produrre ricorso alla Corte Costituzione. Inoltre, l'associazione esprime forte preoccupazione per la gravità socio economico della Calabria che ancora si trova in un tunnel dal quale non riesce ad uscire. I dati sulla disoccupazione femminile son sempre più inquietanti. La situazione politica è quantomai incerta sia a livello regionale che territoriale. Ci sarebbe bisogno di unità, coesione e condivisione, invece, domina la cultura dello scontro ed il crollo dell'anima etica e culturale della Politica. I rappresentanti istituzionali continuano a dichiarare che sono all'opera per superare la difficile contingenza. L'associazione resta in fiduciosa attesa...
[MORE]A questo proposito, la presidente dell'ANDE, Luciana Cricelli, richiama all'attenzione del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo,la Legge Golfo n.120 del 2011, entrata in vigore il 12 agosto del 2012. La norma ha introdotto in Italia le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in borsa e di quelle controllate dalle Pubbliche Amministrazioni. Queste ultime, in particolare, sono state inserite nel regolamento governativo del febbraio 2013. Circa due terzi dei consigli e più della metà dei collegi sindacali delle società controllate dalle amministrazioni pubbliche italiane si sono già adeguate alle nuove disposizioni che prevedono di affidare, negli organi sociali, il 20% delle cariche alle donne. E' arrivato il momento che anche la Calabria e, quindi, il capoluogo di regione, si adegui alla normativa vigente.
Nel 2012 Lella Golfo ha previsto l'istituzione di una Commissione composta da esperti e personalità di assoluto prestigio, per sostenere l’applicazione della legge. Attraverso la costituzione di una banca dati di tutte le società soggette alla legge e della relativa presenza di donne negli organi di amministrazione e controllo, la Commissione svolge monitoraggio, controllo e segnalazione di eventuali inadempienze alla Presidenza del Consiglio e al Dipartimento Pari Opportunità. Nel caso in cui non siano rispettate le quote di genere, le società hanno quattro mesi di tempo per adeguarsi, ma, se anche dopo la prima diffida e altri tre mesi di tempo, non vengono presi provvedimenti, i membri eletti nel cda e nei collegi sindacali possono decadere dalla carica. Con l’aggiunta di sanzioni amministrative pecuniarie che variano da 100mila a un milione di euro.
Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico. E' proprio l'attuale crisi che impone di favorire il processo di acquisizione delle competenze delle donne che, come è stato dimostrato, quando operano in contesti strutturati spiccano per capacità relazionali, impegno, e capacità organizzative. L'ANDE è certa che il sindaco Abramo, nel rinnovare i consigli di amministrazione delle partecipate del comune di Catanzaro, applicherà nella maniera più corretta la Legge Golfo.