Cronaca

L'Aquila, ricostruzione post-terremoto: sei misure cautelari

L'AQUILA, 27 LUGLIO 2015 – Il gip Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta dei pm Fausto Cardella (capo della Procura) e Antonietta Picardi, ha firmato sei misure cautelari nell’ambito della nuova inchiesta della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila, denominata "Redde Rationem", sui presunti lavori sospetti nel post-sisma del sei aprile 2009. A finire agli arresti domiciliari, l'ex assessore comunale Pierluigi Tancredi (Fi), Maurizio Polisini ed Andrea Polisini, rappresentanti della Edilcostruzioni Group Srl; Mauro Pellegrini, amministratore e socio della societa' 'Dipe' e Giancarlo Di Persio, anche lui della Dipe. Misura cautelare, che prevede l'obbligo di dimora e di firma, anche per il 32enne Nicola Santoro, ritenuto intermediatore. [MORE]

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall'abuso d'ufficio a subappalti irregolari, dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d'ufficio ed estorsione.

I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 2012 sino alle ultime settimane di quest'anno. In particolar modo gli inquirenti puntano il dito sui lavori di puntellamento affidati dopo l'ottenimento di presunte tangenti.

Complessivamente sono 19 gli indagati, tra cui anche due dirigenti del Comune dell'Aquila che a vario titolo si sono occupati degli appalti delle opere di messa in sicurezza di alcuni edifici nel centro storico della città, compreso quello sede della Prefettura, divenuto simbolo del sisma di sei anni fa.

Nel corso della conferenza stampa, il Procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, Fausto Cardella, ha riferito che le indagini sono state svolte dal famoso capitano "Ultimo", ovvero Sergio De Caprio, l'ufficiale del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) dei carabinieri che arrestò Toto' Riina. L'ufficiale è ormai da tempo il vice comandate del Nucleo operativo Ecologico (Noe) dei carabinieri.

«Si tratta dello sviluppo investigativo di un dato già in possesso dell'ufficio ed emerso in un'altra indagine sulla ricostruzione, che è stato sviluppato dal Ros -ha poi detto Cardella parlando dell'inchiesta che è collegata a quella del gennaio 2014 denominata 'Do ut des' - Sono intervenuti anche i vigili del fuoco con accertamenti svolti in loco nei cantieri, sia per le loro competenze, sia perchè destano meno attenzione».
«Gli episodi di corruzione datati sono stati rivitalizzati dal comportamento degli indagati, uno dei quali ha chiesto di essere ulteriormente finanziato altrimenti avrebbe rivelato alla magistratura quello che non aveva detto. Noi abbiamo colto l'invito e siamo pronti ad aspettarlo», ha concluso Cardella facendo riferimento a Tancredi, ora ai domiciliari.
 

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica