Fantasticherie del cuore
L'ansia provocata dall'oracolo di turno
Condivido coloro che mantengono le distanze dai profeti di sventura, capaci di tenere l’uomo, con le proprie “leggende metropolitane”, sotto una coltre di paure e di insicurezze, senza indicare strade alternative. Il mondo ha bisogno di spinte positive e non certo di cassandre che vedono soltanto sventure personali o collettive. Ma tutto questo può permettere ad una società , sempre di più con meno regole certe, procedere nelle cose senza più considerare i propri limiti e lo stretto legame con la soprannaturalità celeste? Respingere a parole gli effetti negativi non significa aver risolto le problematiche sociali, culturali ed economiche che si aprono quotidianamente con sempre più alta tensione. Si ha l’impressione, in diversi casi, che gli esseri umani abbiano necessità di affidarsi ad una sempre più rinnovata e continua ricerca del benessere materiale, quasi ad esorcizzare la loro verità interiore. Risultato? La confusione e l’insoddisfazione avanzano indisturbate![MORE]
In una catechesi l’altro giorno si ricordava, dinnanzi ad una numerosa presenza di fedeli, come nella storia, anche in quella del popolo del Signore, persistono dei momenti in cui Dio sembra essere assente. Gli effetti di una qualsiasi generale destabilizzazione il tempo li ha certificati e li certifica tutt’ora. Basta pensare all’insensata politica calcolatrice del re d’Egitto, causa di sofferenze atroci; come all’idolatria e immoralità dei figli d’Israele in Babilonia, alla base di una emarginazione sociale senza precedenti. Più l’uomo dimentica il suo Dio e si affida solo a sé stesso, sicuro delle sue invenzioni, scoperte ed intuizioni; più si addensa, in ogni segmento sociale, politico, economico, civile, personale e comunitario, un clima oppressivo che riduce le potenzialità effettive di ognuno.
Ma Dio perché si assente dalla storia dell’uomo? Non è certo un ricatto, né tantomeno un bisogno di far pesare la Sua vera natura. Si tratta invece di una scelta umana, chiara, precisa, inconfondibile. Quando si rompono gli equilibri, che la Parola del Signore ha tracciato con sapienza divina, prende il sopravvento la convinzione antropica di autosufficienza. Si trasgrediscono di conseguenza i principi affidati all’umanità per la sua salvezza e redenzione, provocando di fatto e assestando l’assenza del Creatore dalla vita corrente. Dio c’è sempre, se c’è l’uomo che lo cerca e lo invoca. Non può esserci quando la società si chiude nel suo spazio terreno, consegnandosi, mani e piedi, al suo denaro; alla sua scienza; al suo progresso. Scrive in proposito il mio padre spirituale:
“Scienza, progresso, tecnologia, invenzioni e scoperte sono per l’uomo come le spire di un serpente costrittore. Più le spire diventano forti e potenti e più il soffocamento si accelera. È quanto sta accadendo ai nostri giorni. Il nostro progresso, considerato la fonte della vita, sta divenendo il più potente strumento di morte. La società del progresso più evoluto si sta incamminando verso il suo totale soffocamento. È incapace di concepire la stessa vita del corpo. Così il progresso per la vita è divenuto il progresso per la morte, la sua stessa autodistruzione. Potenti spire stanno stritolando la società senza che questa neanche se ne accorga perché narcotizzata dai suoi vizi, immoralità, idolatria, egoismo, totale consacrazione al peccato”. Riflettiamo su queste dure parole con serenità e non con l’ansia che provoca l’oracolo di turno. L’invito del religioso è a favore di una vera rinascita dell’uomo e non contro. Non c’è forse bisogno di rimettere la Parola di Dio nella storia, per abrogare ogni finta verità e costruire un futuro di pace e di vero progresso etico e materiale?
Egidio Chiarella
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