L'ANDDOS commenta la sentenza di Strasburgo sulla violazione dei diritti umani
Politica Calabria

L'ANDDOS commenta la sentenza di Strasburgo sulla violazione dei diritti umani

mercoledì 22 luglio, 2015

22 LUGLIO 2015 - “La sentenza di oggi è di quelle che dovrebbero far tremare i Governi – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale - un organo come la CEDU, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, istituita nel 1959 e al quale aderiscono tutti i 47 Paesi del Consiglio D'Europa, ci condanna per violazione dei diritti umani a seguito del ricorso di tre coppie italiane che hanno fatto causa all'Italia per il fatto di non avere la possibilità di alcun riconoscimento giuridico”.  [MORE]

La Corte ha riconosciuto nel vuoto normativo italiano una palese violazione dell'art. 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che riguarda il diritto alla tutela della vita privata e familiare. E' certamente una vittoria per il movimento LGBTI, perché si tratta di una lettura nuova di un articolo che riguarda quella quotidianità e spontaneità fino ad ora negata nei fatti agli oltre 3 milioni di persone LGBTI che secondo l'ISTAT vivono nel nostro Paese.

“Non possiamo tuttavia nascondere anche l'indignazione che proviamo da cittadini italiani per questa vicenda – continua il presidente Canale - chiediamo al Governo di avere il coraggio di tirare una riga e prendere l'iniziativa sul ddl Cirinnà. Fino ad ora, infatti, l'iniziativa è stata lasciata al Parlamento, ma di fronte ad un episodio di tale gravità, non può esserci risposta migliore di un Governo che prenda in mano la situazione e faccia approvare questa legge così come è, senza alcun compromesso al ribasso. Di fronte a una condanna per violazione dei diritti umani non ci possono essere equilibri di maggioranza che tengano”.

La sentenza di condanna dell’Italia sul tema delle unioni gay, potrà essere oggetto di appello entro tre mesi, trascorsi i quali il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa dovrà adoperarsi per farla rispettare. Di sicuro, però, come ha sentenziato Strasburgo, la direzione intrapresa dall'Europa è verso il riconoscimento dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione.

Notizia segnalata da (ANDDOS)

 


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