Estero

Kuwait: giovane blogger condannata a undici anni per tweet contro l'emiro

KUWAIT CITY, 10 GIUGNO 2013 - In uno dei Paesi ritenuto moderato nella zona Golfo, il Kuwait, è stata inflitta una delle pene più severe per aver manifestato la propria libertà di espressione.

L’accusata di istigazione ad un golpe di Stato contro il regime vigente di Shaikh Sabah Al Ahmad Al Sabah, emiro della nazione, è Huda al-Ajmi, una donna di trentasette anni che oltre la professione di insegnante, si diletta come blogger, ed è proprio quella passione per la scrittura, nell’esternare le sue idee, i suoi concetti politici che l’hanno resa “purtroppo” vittima facile di un sistema burocratico criptato di impronta largamente maschilista.[MORE]

La giovane è stata ritenuta colpevole da un tribunale locale e arresta dalle autorità kuwaitiane poiché con alcuni tweet, ha offeso l’emiro, ritenuto da lei "immune" e "inviolabile" per Costituzione. Tre i capi d’imputazione, insulto all’emiro, appello a rovesciare il regime e utilizzo improprio del cellulare, e per tale, cinque anni per ciascuno dei primi due capi e un anno per il terzo, in toto dovrà scontare undici anni dietro le sbarre, sin da subito, e successivamente ricorrere in appello.

Tuttavia la donna ha respinto tutte le accuse, ma non vi è stata alcun tipo di clemenza. Eppure negli scorsi mesi, lo stesso tribunale aveva in primis alleggerito e poi completamente sospeso le punizioni nei confronti di due attiviste, ma purtroppo nel caso di Huda nessuno sconto di pena.

(foto: www.articolotre.com)

Rosalba Capasso