Estero
Kurdistan iracheno, la Dott.ssa Kader incontra Antonio Zanardi Landi, alla luce degli ultimi eventi
ROMA, 14 LUGLIO 2014 – La Dott.ssa Rezan Kader ha incontrato l'ambasciatore Antonio Zanardi Landi, consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Dott.ssa Kader ha presentato la posizione ufficiale della Presidenza della Regione, del Governo Regionale del Kurdistan e della situazione nell'area, alla luce degli ultimi eventi scatenatisi in Iraq. L'Alto Rappresentante ha spiegato all'ambasciatore che la Presidenza del Kurdistan aveva già allertato il governo centrale di Baghdad della minaccia che i ribelli dell'ISIL rappresentassero, pronti a lanciare una nuova offensiva nell'ovest dell'Iraq.
Il governo di Al-Maliki ha fallito il suo compito di rappresentare in maniera adeguata tutte le diversità presenti in Iraq, e non ha mai preso seriamente l'avanzata dell'ISIL. In tale contesto, le forze peshmerga sono state rese disponibili a difesa della Regione del Kurdistan, anche nelle aree contese a maggiroanza curda, come Kirkuk, per proteggere il popolo curdo e per garantire libertà e democrazia, oltre alla protezione delle risorse energetiche presenti nell'area, nonostante la mancanza di supporto economico da Baghdad.
La Presidenza del Governo Regionale del Kurdistan ha più volte ribadito che la propria principale priorità è quella di non occupare al momento nessun territorio, ma piuttosto di impegnarsi a difesa delle leggi e di un assestamento pacifico della situazione da un punto di vista politico. A tale scopo, il Primo Ministro Al-Maliki dovrebbe fare un passo indietro per consentire l'avvio di un nuovo processo di pace e la costruzione di un nuovo Iraq.
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In verità, vi è una tripartizione in Iraq, con il Kurdistan quasi del tutto distaccata dal resto del paese, dal momento in cui si è in pratica formata, nel mezzo, una nuova entità politica gestita dalle forze dell'ISIL, che controlla un territorio più o meno vasto e un considerevole potere economico, tali da renderli maggiormente pericolosi. In questo contesto, sarebbe impensabile pensare di formare un governo di unità nazionale, dov'è possibile applicare appieno la Costituzione irachena; il paese potrebbe valutare piuttosto l'ipotesi di dividersi formalmente, in accordo con la volontà popolare. In tale prospettiva, il Presidente della Regione Masoud Barzani ha chiesto al Parlamento di cominciare a organizzare un referendum per l'indipendenza. La Regione del Kurdistan ha ampiamente dimostrato di essere capace di autogestirsi in maniera stabile, nel rispetto di tutte le componenti etnico-religiose presenti nell'area, persino in situazioni critiche come quella attuale, e di essere in grado di difendere il proprio territorio e la popolazione, oltre a tenersi completamente indipendente da un punto di vista economico. In tale quadro, il supporto della comunità internazionale diviene cruciale, specie nella necessità di affrontare l'attuale emergenza umanitaria.
A tale riguardo, l'ambasciatore Zanardi Landi ha chiesto ulteriori dettagli alla Dott.ssa Kader per quanto concerne la situazione dei rifugiati nel paese. La Regione del Kurdistan – ha spiegato la Dottoressa – sta fornendo rifugio e assistenza a migliaia di profughi provenienti dal resto dell'Iraq, che vanno a sommarsi a quelli provenienti dalla Siria, ai perseguitati cristiani in Iraq e a tutti coloro scappati dall'Iraq e dal medioriente in generale, stanchi di una continua situazione di instabilità politica. Una protezione speciale è offerta ai cristiani, che hanno trovato rifugio nella città di Arbil, la capitale.
Inoltre, l'ambasciatore Zanardi Landi ha chiesto alla Dott.ssa Kader ulteriori informazioni riguardo i rapporti con i paesi limitrofi e con le potenze mondiali, quali Turchia, Stati Uniti e Russia, rispetto all'eventualità di una separazione totale dall'Iraq. La Dott.ssa ha spiegato che la Regione del Kurdistan ha sempre tenuto ottimi rapporti con i paesi ai confini, come l'Iran, la Siria e la Turchia. Con la Turchia ci sono stati anche passi significativi, grazie alle abilità diplomatiche dei leader dei rispettivi paesi, il Primo Ministro Erdogan e il Presidente Barzani, nella gestione della questione curda. Anche nei confronti della Siria, il Presidente Barzani ha sempre esortato i curdi siriani al dialogo con il governo centrale del paese, in modo da rendere pacifica la convivenza sul medesimo territorio.
Alla luce degli ultimi eventi, gli Stati Uniti e molti altri paesi dell'Unione Europea hanno espresso un urgente bisogno di una forma di unità nazionale che possa rappresentare tutte le parti dell'Iraq. Alcuni paesi come la Russia non hanno ancora preso una posizione chiara. Israele, secondo quanto affermato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu, ha detto che il popolo curdo, affidabile e moderato, meriterebbe l'indipendenza politica.
In conclusione, il supporto della comunità internazionale e nello specifico di quello italiano sarebbe fondamentale per proteggere un percorso di democrazia guidato dal Governo Regionale del Kurdistan.
Notizia segnalata da: KRG ITALY - Press Release