Economia
Krizia venduta ai cinesi alla casa di moda Shenzhen Marisfrolg
MILANO, 25 FEBBRAIO 2014 - Addio ad un altro marchio made in Italy, appartenente al mondo della moda, uno dei nostri fiori all'occhiello, che tutto il mondo ci invidia.
Ieri la maison di moda italiana Krizia, fondato da Mariuccia Mandelli nel 1964, è stata venduta alla casa di moda cinese Shenzen Marisfrolg Fashion, azienda leader sul mercato asiatico per la produzione di pret-a-porter.
Ad annunciarlo un comunicato delle due società dove si legge: "Krizia e Shenzhen Marisfrolg annunciano di avere trovato un accordo per il trasferimento della proprietà della divisione moda di krizia alla società con sede a Shenzhen". Mariuccia Mandelli, sul suo sito web personale, esprime entusiasmo per la transazione con queste parole: "La nuova proprietà porterà Krizia a raggiungere nuovi successi nel mondo".
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Le pratiche dell'ufficializzazione sono ancora in corso e verranno concluse entro aprile, e fino ad allora le due società non rilasceranno dettagli sulla transazione. Ma già si conosce la data del debutto della prima collezione della nuova casa di moda trasferita in Cina: a Milano Moda Donna nel febbraio 2015.
Ad acquistare Krizia è la Shenzhen Marisfrolg Fashion Co Ltd, una delle 100 case di moda più importanti della Cina, fondata dal 1993 dalla stilista di moda Zhu CongYun, che sarà il nuovo presidente del Cda e direttore creativo della maison milanese. Mariuccia Mandelli ha detto di lei: "Siamo felici di avere incontrato la signora Zhu, con cui mi sono trovata subito in profonda sintonia. Penso che abbia la forza e il talento per continuare al meglio il nostro lavoro e portare Krizia a raggiungere nuovi successi nel mondo". Mentre Zhu ChongYun ha affermato: "Voglio dare continuita' allo stile di Krizia, con collezioni tutte made in Italy sono decisa a rafforzare il mito di Krizia nel mondo, seguendone lo stile e ripetendone i grandi successi".
E già nei prossimi cinque anni saranno aperti nuovi negozi Krizia in tante città della Cina del mondo, come a Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chengdu, e saranno riaperti punti vendita nelle più importanti città in Europa, Giappone e Stati Uniti.
Valentina D'Andrea