Estero
L'intervista ad Henry Kissinger: "rifarei anche il Vietnam"
USA, 30 SETTEMBRE 2011 - Verrà trasmessa domani sera alle 20.45 l'attesissima intervista all'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Il servizio, realizzato da National Geographic, ripercorre l'affascinante quanto enigmatica vita del premio Nobel per la Pace statunitense, uno dei personaggi chiave della scottante scena politica internazionale degli anni Sessanta e Settanta. [MORE]
Ricordato da tutti come suadente dialogatore e abile uomo diplomatico, oltre ad essere stato promotore dei negoziati di pace in Viet Nam e architetto della politica di disgelo tra Stati Uniti e URSS, Kissinger si racconta a 360 gradi mettendo in luce anche le piccole e grandi increspature della sua accesa carriera politica.
Tedesco di origine ebraica ed emigrato dalla Germania per sfuggire alla persecuzione nazista, Kissinger intraprende una proficua carriera accademica che gli permette di ascendere rapidamente al potere. Catapultato nella complicata scena politica internazionale a cavallo tra gli anni '60 e '70, l'ex segretario di Stato diventa protagonista indiscusso nelle più scottanti vicende politiche statunitensi, dalla guerra in Vietnam al Cile, dalle relazioni con la Cina di Mao allo scandalo Watergate del presidente Nixon.
Il velo di mistero sulla sua persona si infittisce di pari passo con la sua scalata ai vertici della scena politica. Non a caso fu membro del tanto rinomato quanto criticato gruppo Bilderberg, un'associazione a stampo massonico composta da influenti personalità del mondo politico, economico e bancario che si riunisce segretamente per discutere di tematiche mai rivelate apertamente.
Un altalenarsi di luci e ombre trascina Kissinger al centro di svariate inchieste giudiziarie, dalle accuse di coinvolgimento nei bombardamenti di Lagos e Cambogia, all'incoraggiamento delle forze anti-comuniste in Angola e Mozambico, fino all'implicazione nel colpo di stato messo in atto dal dittatore cileno Augusto Pinochet contro il presidente socialista Salvador Allende nel 1973.
Freddo e determinato, Kissinger non mostra durante l'intervista alcun segno di indugio o tentannamento, nemmeno quando si tratta di sbalordire gli ascoltatori con rivelazioni inaspettate: «Il pubblico sarebbe molto più colpito se facessi un mea culpa» - afferma Kissinger alla fine dell'intervista. «Ma, nel bene o nel male, le principali decisioni strategiche prese riflettevano le mie convinzioni. E, sicuramente, rifarei le stesse cose, anche quelle più dolorose come il Vietnam».
In un susseguirsi di dichiarazioni sensazionali, l'ex segretario di Stato affronta con la stessa sicumera le questioni più delicate della sua carriera politica e non si lascia sfuggire l'occasione per lanciarsi in qualche incursione nella vita privata dell'ex presidente Nixon, tramite il quale ottenne l'incarico di Consigliere per la Sicurezza Nazionale: «Spesso ho pensato che Nixon avrebbe avuto bisogno di Shakespeare per farsi comprendere, perché c’erano tanti differenti Nixon.»
Il suo coinvolgimento in uno scenario politico tanto vasto e pericolante non poteva certo regalargli solo gloria e onori. Oriana Fallaci, che nel novembre del 1972 riuscì ad intervistarlo, commentò così l'assegnazione del Nobel all'influente uomo politico americano: «A Stoccolma, gli dettero perfino il premio Nobel per la Pace. Povero Nobel. Povera Pace.»
Riccardo Marcucci