Cronaca
Kate Omoregbe ha ottenuto l'asilo politico: resterà in Italia
ROMA, 8 SETTEMBRE 2011- Nei giorni scorsi, la vicenda di Kate Omoregbe aveva causato una forte mobilitazione dell’opinione pubblica. Se estradata in Nigeria, la giovane sarebbe andata incontro alla pena di morte, a cui era stata condannata nel suo paese. Ma così non è stato e, da ieri sera, Kate è stata dichiarata rifugiata politica. [MORE]
La donna è stata reclusa fino a lunedì scorso nel carcere di Castrovillari, dove ha scontato una condanna a 4 anni per spaccio di sostanze stupefacenti, accusa che lei ha sempre respinto dichiarandosi innocente. Dopo la sua scarcerazione è iniziata l’odissea, in quanto la legge italiana prevede l’espulsione. Prima di arrivare in Italia, si era infatti sottratta ad un matrimonio combinato e aveva rifiutato di convertirsi alla religione islamica. Per questo, in caso di rimpatrio forzato, sarebbe stata sottoposta alla lapidazione.
Gli organi competenti si sono mossi in fretta, e da ieri sera Kate è libera e non rischia di essere riportata nel suo paese. A comunicare la decisione sono stati il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna e il ministro degli Esteri Franco Frattini, i quali hanno sottolineato l’impegno attivo del nostro paese per il rispetto dei diritti umani.
La vicenda aveva anche dato luogo a numerose proteste contro l’espulsione di Kate. Per lei, nelle scorse settimane, si erano mobilitate svariate organizzazioni volte alla tutela dei diritti dell’uomo. Ad esempio, Care 2, un’importante associazione americana per i diritti umani, aveva addirittura raccolto oltre 12.000 firme, destinate all'attenzione del presidente Giorgio Napolitano.
La decisione è arrivata a sorpresa, in quanto la donna avrebbe dovuto essere momentaneamente portata in un istituto religioso. Lì avrebbe atteso l’udienza al Tribunale di sorveglianza di Roma, fissata per il 19 ottobre. Ma non c’è stato bisogno di attendere così tanto, e la spiacevole vicenda si è conclusa velocemente e nel migliore dei modi.
Claudia Candelmo