Kate e il nuovo brano "Sabbie Mobili"
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È disponibile ora il nuovo singolo di Kate “Sabbie Mobili” prodotto da Simone ‘Siccome’ D’Orazio con add. prod. e chitarre di Simone Fallo.
Il brano racconta di un rapporto tossico dal punto di vista della “vittima”, riportando vari flashback di una storia vissuta. Vivere una relazione di questo tipo è stato come giocare ad una partita già persa a priori. Il carnefice ha svariate carte in mano tra cui decidere mentre la vittima ne ha solo una, l'amore. Inizia così il primo round, e mentre il nostro avversario in modo subdolo fa leva sui nostri sensi di colpa, le paure e le nostre fragilità, noi ci accorgiamo dello squilibrio di potere. È un ciclo infinito di vittorie e sconfitte, le cui sconfitte diventeranno sempre più frequenti e saranno sempre decise da colui che pilota tutto, facendoti pensare che le carte siano state distribuite equamente. Pensiamo di dover salvare il carnefice da se stesso ma la realtà è che siamo noi a dover essere salvati.
Vorrei dare speranza e coraggio a chi si trova incastrato in una situazione del genere così che ascoltandola possano pensare “se lei ne è uscita posso farcela anch’io”. Un altro motivo di questo brano è di aiutare chi, offuscato dalle tecniche di persuasione del carnefice, non si è ancora res* conto di trovarsi in un rapporto malsano, accendendole quel campanello d’allarme perchè ci si rispecchiano.
È un pezzo che ha richiesto del tempo poiché ero consapevole che per mandare il messaggio desiderato avevo bisogno che le mie ferite si cicatrizzassero.
Testo del brano:
Sfiorando le mia dita
Affondandavi le radici
Nell'acqua più pulita
L'ossigeno mi manca
Ma resto qui in apnea
Senza avere via d'uscita
Mentre tutto crolla
Ti aggrappi a me
Missione suicida
Ho scelto di scappare e non voltarmi per salvare la mia anima ferita
E non fai
E non fai più male
stavo per annegare
Dentro i tuoi
Dentro i tuoi occhi
Dentro la polvere
Fammi uscire dalla fossa
Oppure dammi un'altra scossa
E fammi male un'altra volta
E torniamo giù dentro le nostre sabbie mobili
Fino ad affogare nelle consuetudini
Il bene no non ci appartiene più
No non c'è niente di normale
Nel richiedere amore
da chi non è riuscito a dare
Il giusto peso alle cose
Ma quando un fiume sfocia in mare
impatta contro le onde
Si mischia tra i rifiuti e il sale
Perdendo l'acqua più dolce
Eri pronto ad esplodere
Distruggendo anche me eh eh, eh eh eh
E non fai
E non fai più male
stavo per annegare
Dentro i tuoi
Dentro i tuoi occhi
Dentro la polvere
Fammi uscire dalla fossa
Oppure dammi un'altra scossa
E fammi male un'altra volta
E torniamo giù dentro le nostre sabbie mobili
Fino ad affogare nelle consuetudini
Il bene no non ci appartiene più