Economia
Katainen, riforme italiane giuste. Mossa a sorpresa dalla Svizzera
ROMA, 15 GENNAIO 2015 – «Le riforme proposte dal governo italiano sono importanti e secondo me, a titolo personale, sono giuste e aumenteranno la competitività del Paese», ha asserito Jyrki Katainen, il vicepresidente della Commissione europea, davanti alle commissioni riunite Bilancio, Attività produttive, Lavoro e Politiche Ue di Camera e Senato.
In particolare, ha sottolineato che il Jobs Act «aiuterà le assunzioni ed è più equo rispetto ai giovani». «La maggior parte delle “medicine” che devono essere prese per creare lavoro - incalza - sono nelle disponibilità degli Stati membri». A titolo di esempio, quello dell’«elevata pressione fiscale che grava sulle imprese italiane è un tipico problema che è nelle mani dei politici italiani, l’Ue non ha competenza in materia fiscale. Molte questioni relative alla competitività sono di competenza dei legislatori nazionali».
Promossa anche la riforma del sistema di giustizia civile: «Se attuata rapidamente e in modo efficiente realizzerà un cambiamento positivo, secondo quanto ci dicono i privati».[MORE]
Quanto alla crescita economica, Katainen ha spiegato che rappresenta l’obiettivo principale dell’Ue; a tal fine la Commissione europea ha deciso incentivare gli investimenti: «Il motore sono gli investimenti e tutti i paesi soffrono di una carenza di investimenti», ma è necessario «impegnarsi per mobilitare i capitali privati per gli investimenti produttivi».
In tal senso, rileva la centralità che viene ad assumere il nuovo fondo sugli investimenti strategici voluto dalla commissione Juncker. Ad ogni modo il piano Juncker «non è una bacchetta magica» conclude Katainen: «Condividerà i rischi. Se ci saranno perdite su un progetto il fondo subirà la prima perdita, proprio per incoraggiare i privati a investire».
Intesa Italia-Svizzera
La Borsa di Zurigo è sprofondata - ha chiuso a -8,87% - a seguito della mossa a sorpresa della Banca centrale svizzera, che ha deciso di abolire il “tetto” (tasso di cambio minimo) fissato al cambio del franco contro l'euro a 1,2. Per il presidente della Banca Centrale Elvetica, Thomas Jordan, «la decisione presa non è dovuta al panico ma è stata valutata con attenzione, non era più sostenibile mantenere il tetto».
Dopo lo “tsunami”, i mercati internazionali hanno recuperato e la Borsa di Milano ha chiuso in rialzo del 2,32%.
Ma le sorprese della giornata non finiscono: dopo tre anni di trattative, arriva l’intesa tra Italia e Svizzera, relativa allo scambio di informazioni finanziarie. «L'accordo è stato raggiunto e verrà firmato verso la metà del prossimo mese», annuncia Vieri Ceriani, consulente per il fisco del ministero dell'Economia.
Domenico Carelli
(Foto: economiaweb.it)