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Juventus, Allegri ai saluti in conferenza stampa: "Grazie a una società e a un gruppo straordinari"
TORINO, 18 MAGGIO - È stata una conferenza stampa diversa dalle solite, quella che ha ufficializzato l’addio di Massimiliano Allegri alla panchina della Juventus. In sala stampa presenti, oltre al tecnico e al presidente Agnelli, anche Pavel Nedved e Fabio Paratici e l’intera squadra bianconera. Visibilmente emozionati l’allenatore livornese e Andrea Agnelli, con il mister che più volte ha tradito la sua commozione. Allegri e la Juve si separano dopo cinque anni, cinque campionati vinti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe italiane. In mezzo, anche due finali di Champions League, che rappresentano forse i rimpianti più grandi dell’avventura del tecnico a Torino.
“Ricordo a chi farà le domande che oggi non risponderò a nessuna riguardante l’allenatore per la stagione 19/20. Un allenatore ci sarà e potete stare tranquilli. Io sono qui per celebrare Allegri che, da solo, ha scritto la storia della Juventus”. Così ha esordito il presidente Agnelli, che di fatto non ha poi parlato in alcun modo del futuro tecnico juventino. Agnelli ha consegnato ad Allegri una maglia con il numero 5 (quello degli scudetti vinti a partire dal 2014) e la scritta “History Alone”.
“I suoi numeri sono stratosferici – ha continuato Agnelli rivolgendosi ad Allegri – undici trofei, il terzo più vincente della storia bianconera dopo Trapattoni e Lippi, primo per percentuali di vittoria. Al di là dei numeri, per me sono stati cinque anni bellissimi: affetto, stima, riconoscenza, fatica e tante vittorie”. Il presidente ha raccontato anche degli anni trascorsi come vicino di casa dell’allenatore bianconero, parlando delle “tante colazioni insieme, tante cene piacevolissime”. “Abbiamo visto crescere i nostri figli”, ha detto infine il numero uno della Juve, che ha poi lasciato spazio alle domande dei giornalisti.
Allegri, molto commosso, ha elogiato dal canto suo “una società e un gruppo straordinari”. “Siamo cresciuti tutti insieme, ma è arrivato il momento per poter lasciarsi nel migliore dei modi”, ha aggiunto. “Quando capisci fisiologicamente che ti devi separare, non c'è bisogno di andare avanti. Ci sono stati diversi incontri, il presidente da decisionista quale è ha preso questa decisione. È molto più semplice di quanto sembri, quello che resta sono i cinque anni straordinari. Sono contento, sono emozionato", ha continuato.
Una parte consistente della conferenza stampa ha riguardato le critiche sulla mancanza di bel gioco spesso mosse all’allenatore. “Quest'anno abbiamo portato a casa un campionato e la Supercoppa – ha sottolineato Allegri – ed è stata una stagione straordinaria. Il risultato fa scrivere i giornalisti in modo diverso, però comunque dico sempre che nel calcio è strategia, bisogna capire i momenti della partita e non sempre si può giocare bene. Lo scudetto si vince spesso nelle partite in cui giochi male. A nessuno piace perdere, ma se uno si accontenta di uscire dal campo e dire abbiamo giocato bene e abbiamo perso, non fa per me”.
Ma probabilmente il vero senso dell’intera vicenda Allegri è spiegato da una frase del presidente Agnelli. “Alla Juventus tutti sono utili, nessuno indispensabile”. “Quando si affrontano determinati temi si capisce che questa è la decisione migliore per la Juventus: la storia della Juve è la cosa più importante”, ha concluso Andrea Agnelli.
Claudio Canzone
Fonte foto: calciomercato.com