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BRUXELLES, 10 GENNAIO 2013 - «Stiamo sottovalutando l'enorme tragedia della disoccupazione, che ci sta schiacciando». L’allarme viene lanciato dal presidente dell'Eurogruppo e membro del Partito Popolare europeo, Jean-Claude Juncker.
Juncker sul Corriere della Sera ricorda che «quando è stato fatto l'euro avevamo promesso agli europei che tra i vantaggi della moneta unica ci sarebbe stato un miglioramento degli squilibri sociali». Invece, complice la crisi mondiale generatasi dal 2008, la moneta unica non ha migliorato le sperequazioni, risultando in certi frangenti addirittura un fardello per i paesi più deboli.[MORE]
Il 2013, spiega il Presidente su Ansa, parte da «una situazione nettamente migliore rispetto all'anno scorso e il 2012 é stato un anno di risultati positivi per la zona euro». Tuttavia, non nasconde che, come ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, «la crescita economica continua ad essere debole nel 2013». Anzi, Juncker lancia un monito alle istituzioni nazionali ed europee: «I tempi che viviamo sono difficili, non dobbiamo dare all'opinione pubblica l'impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili».
Juncker, inoltre, avanza una proposta forte, destinata ad creare accese discussioni nel mondo lavorativo ed economico europeo: «Bisogna ritrovare la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria, con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona Euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx».
(Foto: articolotre.com)
Giovanni Gaeta